Julio Cesar racconta a fifa.com il suo 2010. Un anno di vittorie nerazzurre fantastiche e un po’ deludente a causa di quell'inaspettata eliminazione del Brasile al Mondiale in SudAfrica.
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Julio Cesar: “Vogliamo vincere il Mondiale per ritrovare tutta la fiducia”
Julio Cesar racconta a fifa.com il suo 2010. Un anno di vittorie nerazzurre fantastiche e un po’ deludente a causa di quell’inaspettata eliminazione del Brasile al Mondiale in SudAfrica. “Abbiamo avuto un po’ di difficoltà in questo...
“Abbiamo avuto un po’ di difficoltà in questo inizio di stagione – dice il portierone nerazzurro – per colpa degli infortuni che hanno complicato le cose al nostro allenatore. Adesso vogliamo vincere il Mondiale per Club per chiudere quest’anno con cinque vittorie, dopo aver conquistato Champions, Coppa Italia, Scudetto e SuperCoppa Italiana. E se riusciamo a vincere la finale troveremo fiducia anche per il resto della stagione”.
Julione è stato lontano dalla sua Inter dopo un infortunio muscolare: “Sono rientrato con il Seongnam ed è stato un rientro molto positivo, è andato tutto bene. Sono molto contento per me e per i miei compagni che rientravano come ad esempio Diego Milito che ha pure segnato il gol del tre a zero”, continua.
Una parentesi negativa per Cesar nell’anno che si appresta a finire è stata la delusione per l’eliminazione al Mondiale con la maglia del Brasile: “Volevamo arrivare almeno in finale – spiega il numero uno dell’Inter –invece siamo stati eliminati ai quarti dall’Olanda. E’ stata una grossa delusione, ma abbiamo cercato di voltare pagina. Sogno di vincere il Mondiale nel 2014 con la mia Nazionale e lavorerò sodo per convincere il ct Menezes a convocarmi”.
In finale l’Internazionale di Milano si troverà di fronte la rivelazione Mazambe: “Kibiada ha fatto delle grandi parate con i brasiliani dell’Internacional, ma non credo ci sia un solo giocatore da temere, tutta la squadra merita grandissimo rispetto. Benitez – conclude Julio Cesar- ci ha spiegato quali sono le caratteristiche dei nostri avversari e non vogliamo sottovalutarli. Se ci fosse stata l’Internacional sarebbe stata una sfida altrettanto interessante”.
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