E’ stata, forse, la delusione della serata; stiamo parlando di Mateo Kovacic. Il numero dieci nerazzurro , che secondo Mancini, doveva occuparsi delle (eventuali) sgroppate di Rami e, in fase di costruzione, dialogare con i centrocampisti e aggiungersi nel cuore dell’azione ha giocato una gara ampiamente sotto le sue possibilità. Sono 59 i suoi tocchi, 44 i passaggi (5 errori), 4 le sponde, ma mai una volta che sia riuscito a creare qualcosa di pericoloso dalle parti dell’area avversaria. Lui, dotato di un ottimo dribbling e di un notevole repertorio di finte di corpo, prova soltanto una volta a saltare i difensori del Milan: poche iniziative, insomma. Che, alla lunga, significa poco coraggio. E se non hai coraggio, è difficile raggiungere la gloria. Soprattutto nel derby di San Siro. Un solo tiro (fuori), due lanci riusciti e due palloni recuperati: questo il tabellino positivo di Kovacic. Nella parte negativa spiccano i 9 palloni persi.
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Kovacic: prova sottotono. Nove palle perse e in fase difensiva…
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