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L’editoriale della GdS: “Ecco cosa Ranieri vuole fare dell’Inter”

Claudio Ranieri ieri ha fatto visita alla Gazzetta dello Sport. Ne è venuta fuori una chiacchierata con la redazione della nota testata giornalistica e un’intervista a 360°. Anche l’editoriale, affidato a Luigi Garlando, racconta il...

Eva A. Provenzano

Claudio Ranieri ieri ha fatto visita alla Gazzetta dello Sport. Ne è venuta fuori una chiacchierata con la redazione della nota testata giornalistica e un'intervista a 360°. Anche l'editoriale, affidato a Luigi Garlando, racconta il nuovo allenatore nerazzurro e lo fa partendo da quello che ha già portato all'Inter. La sua 'adattabilità' camaleontica al contesto nel quale lavora.

"Parlando del modo di giocare di Benitez e di quello di Guardiola - spiega Garlando - abbiamo intuito la  che Ranieri sta ricostruendo dalle ceneri. Una ritrovata solidità difensiva, attraverso una migliore applicazione individuale e una più efficace organizzazione di reparto". 

Troppi gol presi, difesa troppo bassa, centrocampista che rincorrono la palla 'troppo lontano da casa'. Quella che vorrebbe costruire il tecnico interista è una squadra compatta, dove tutti sono in campo per gli altri e ci si può affidare alla freccia nerazzurra Maicon e alla accelerazioni di Sneijder. Nell'articolo si parla anche di un'Inter 'datata'. La media non è proprio da ragazzini, ma serve saper sfruttare energie ed esperienza con verticalizzazioni 'giuste'. 

"Non proprio catenaccio e contropiede, ma il camaleonte Ranieri si ricollega comunque all’antico spirito di casa, al magistero di Helenio Herrera, di cui è stato allievo. Il Mago, alla Roma, trasformò il giovane attaccante Ranieri in un terzino che arrivò fino in serie A. Ranieri imparò una volta per tutte che, per andare avanti, spesso conviene arretrare. Così sarà la sua prossima Inter: raccolta, protetta, pronta a scattare come una molla", si legge nell'editoriale. 

Da Habla Habla Ranieri ha imparato l'arte della parola, del convincimento. Sta provando a spiegare ad Alvarez che un giorno potrà diventare un campione. La missione del mister è chiara: provare a rifare un'Inter grande.