Ci siamo. Dalla Stampa di Torino si intuisce facilmente come sia partito l'attacco frontale all'Inter per via mediatica, il bersaglio di oggi è Antonio Cassano, al quale viene ricordato di esser stato "graziato" contro la Juventus (non si capisce nelle frasi a Tagliavento quali fossero i margini per una eventuale squalifica, ndr): «A Cassano metter pace fino in fondo evidentemente non piace. Così accade che nel caos di San Siro, con l’intero stadio che urla al rigore non concesso per il contatto fra Astori e Ranocchia, il Peter Pan nerazzurro prima faccia da scudo all’espulso Stramaccioni lanciato verso il quarto uomo, poi, nel tunnel del tutti contro tutti, insulti il fischietto Giacomelli senza alcuna riserva. Cosa accadrà, adesso, al ribelle Cassano? Oggi il giudice sportivo Gianpaolo Tosel comunicherà i provvedimenti disciplinari sull’intera giornata di campionato e i fatti di Milano avranno la copertina. Cassano rischia due giornate di squalifica per «frasi irriguardose o ingiurie» nei confronti dell’arbitro e dei suoi collaboratori perché questo avrebbe scritto nel proprio referto il direttore di gara e perché questo avrebbero ascoltato i due inviati della procura federale sguinzagliati a Milano dal pm del pallone, Stefano Palazzi. Già in occasione del viaggio dell’Inter a Torino, l’attaccante barese sfiorò la sanzione disciplinare per aver rivolto al signor Tagliavento frasi al veleno all’intervallo e dopo che la Juve era passata in vantaggio grazie alla rete di Asamoah in fuorigioco («Perché fai il fenomeno... », aveva detto Cassano dentro lo Juventus Stadium)». Addirittura? Roba da 41 bis...
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La Stampa attacca: «Cassano ci ricasca. A Torino fu graziato…»
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