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La Stampa: “Leo, lo Shalke e l’ombra di Guardiola”

Il silenzio di Moratti ha scatenato le chiacchiere intorno a Leonardo e alla sua panchina. Gli è bastato dire: “Non so nulla di cosa farò del mio futuro” per far dire a tutti che il brasiliano è in discussione. Pure ‘La...

Eva A. Provenzano

Il silenzio di Moratti ha scatenato le chiacchiere intorno a Leonardo e alla sua panchina. Gli è bastato dire: "Non so nulla di cosa farò del mio futuro" per far dire a tutti che il brasiliano è in discussione. Pure 'La Stampa' viaggia sulla stessa linea di altri quotidiani nazionali: l'ombra di Guardiola copre Leo e le sue prossime giornate da interista. 

"Il futuro di Leonardo ancora una volta è qualcosa di astratto che va oltre i contratti scritti o le promesse verbali. Era un punto interrogativo quando faceva il calciatore e lo è ancor di più adesso perché dipende dai risultati e dall'umore del suo presidente", scrive la giornalista Laura Bandinelli. "Massimo Moratti ha poche affinità con Berlusconi, ma come lui non ama perdere. Una sconfitta nel derby è sempre difficile da digerire e anche questa volta l'amarezza è stata tanta", continua l'articolo.

Ma questo basta a fare una rivoluzione?  Non c'è solo Leonardo nell'Inter e la colpa, se una colpa esiste, non può essere ascritta solo a lui. Da qui a maggio l'unica cosa che potra fare la differenza sarà la voglia dei nerazzurri di ricominciare da zero. A partire da stasera.