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LaRepubblica: “La Juve come un feudo, il (giovin) signore decide e la legge si fotta…”

‘Sono sempre 29’. Così Andrea Agnelli ha conquistato la folla nel bel mezzo della presentazione del nuovo stadio bianconero. Una mossa che ha del particolare se si pensa che davanti al Tnas, la stessa società ha chiesto la revoca...

Eva A. Provenzano

'Sono sempre 29'. Così Andrea Agnelli ha conquistato la folla nel bel mezzo della presentazione del nuovo stadio bianconero. Una mossa che ha del particolare se si pensa che davanti al Tnas, la stessa società ha chiesto la revoca dello scudetto assegnato all' Inter nel 2006, ma non la riassegnazione. A proposito del tema Calciopoli e della battaglia portata avanti dal presidente juventino, La Repubblica ha pubblicato un fondo nella rubrica 'l'Amaca', scritto dal giornalista Michele Serra

Vi riportiamo l'articolo pubblicato in una 'finestra' del noto quotidiano nazionale:

Nel suo nuovo, bellissimo stadio torinese, la Juventus espone con legittimo orgoglio i titoli conquistati. Tra questi anche i due scudetti revocati dalla giustizia sportiva, incastonati nelle nuove mura con identica dignità degli altri ventisette. Il significato del gesto è di lampante chiarezza: quanto ha deciso la giustizia sportiva è ininfluente. Per la Juventus quei due scudetti sono vinti, punto e basta. Non so fino a che punto i giovani eredi Agnelli siano coscienti della devastante forza simbolica di questa ostensione, che ribadisce nel più autorevole e insieme popolare dei modi quanto, del resto, ci è già noto da tempo: niente, in questo paese, è uguale per tutti, tanto meno quanto discende da un’autorità pubblica, da una legge, da una regola (teoricamente) riconosciuta. Sono le passioni private, tanto più se sostenute dal potere maieutico del denaro, a prevalere sempre e comunque: e se gli Agnelli hanno deciso che quei due scudetti sono della Juve, quei due scudetti sono della Juve. Siamo, in questo senso, un paese feudale, e se il nuovo stadio bianconero ha splendida modernità di forme, quei due trofei rapiti alle pubbliche galere ed esposti all’adorazione del popolo ne rivelano il cuore da antico maniero. Il Signore detta le mosse del torneo, la folla plaude. La legge? Si fotta.