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“Leo si è calato subito nella realtà  Inter. Kakà …”

Dalle colonne di TMW il parere del giornalista Luca Marchetti sul nuovo tecnico nerazzurro. “Alle volte basta poco per cambiare l’umore. Basta poco anche se è tanto. Basta poco anche se sei vestito tutto di nero. Basta la presenza di...

Alessandro De Felice

Dalle colonne di TMW il parere del giornalista Luca Marchetti sul nuovo tecnico nerazzurro.

"Alle volte basta poco per cambiare l'umore. Basta poco anche se è tanto. Basta poco anche se sei vestito tutto di nero. Basta la presenza di Massimo Moratti e il sorriso contagioso di Leonardo. Il fatto che ieri alla Pinetina ci sia stato il presidente è significativo. Può sembrare un fattore irrilevante ma a livello mediatico non lo è proprio: mai si era esposto pubblicamente così. Neanche con Mancini e Mourinho, con cui Moratti ha sempre avuto un grande feeling. Moratti ha voluto esserci per mandare un segnale importante: questo è il mio allenatore. Ora non ci sono più alibi, per nessuno. Poi ha svelato un retroscena: lo ha chiesto Leonardo personalmente. E questo è un altro particolare molto importante che dà la dimensione della caratura del personaggio. Tanto importante quanto il suo sorriso e quella voglia di sfida che lo ha spinto ad accettare istantaneamente la proposta nerazzurra. Leonardo arriva dopo 13 anni di Milan. E porterà sicuramente questa sua esperienza nella sua nuova avventura. Lo ha già cominciato a fare dando il giusto peso all'immagine e alla comunicazione. Dà a tutti del tu, ti saluta come se lo avessi sentito fino a un secondo prima anche se magari non lo vedi da anni. Il sorriso, la bella presenza, il pensiero positivo lo aiuta eccome, ma fa parte di lui. Leo si è calato subito nella realtà Inter senza perdere neanche un briciolo della sua personalità".

"Con Moratti c'è empatia, c'è sempre stata. Nel suo primo discorso ha dato subito energia a una squadra e un ambiente che sembravano quasi svuotati. Quando dici che c'è bisogno soltanto di un cambiamento d'aria Leonardo è subito sembrato una bella finestra aperta. Lo sa anche lui che per guardare il panorama ci sarà tempo. Per sua stessa ammissione non vuole cambiare molto. Ha capito che la squadra è forte, che bisogna avere un buon rapporto con tutti (e questo per lui non sarà proprio un problema). Ha già chiamato Mourinho ("E' un fuoriclasse, arrivare all'Inter senza parlare con José è impossibile, e su tante cose ho seguito i suoi pareri"), ha parlato di Capello (uno di quelli che l'Inter ha seguito da anni) definendolo il secondo miglior allenatore che lui abbia mai conosciuto. Ora deve vincere le ultime diffidenze di chi non dimentica il suo lungo passato milanista, ma quelle più che con le parole ("basta essere un bravo ragazzo!") le vincerà con i risultati. Non chiede niente al mercato (ma ha già avuto Ranocchia...), se ci dovesse essere un'opportunità la coglierà al volo. Difficilmente sarà Sanchez (valutato 25 milioni), che all'Inter (e anche a Leo) piace molto, ma che l'Udinese a gennaio non vuole cedere. Altrettanto difficilmente però sarà Kakà: Leonardo è un suo grande amico, è stato lui uno di quelli che lo ha seguito giorno dopo giorno dal Brasile fino in Spagna (compresi naturalmente gli anni rossoneri). E l'impressione (nonostante non abbia detto no deciso) è che non arriverà, non ora. In futuro chissà".