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Leonardo: “Pandev? Deve ricominciare a segnare. Eto’o e Julio…”

“Per come Pandev ha giocato nel suo momento migliore, cioè nella passata stagione, aveva acquistato la consapevolezza del vincente. In quel sistema, Goran non aveva l’obbligo di far gol e se un attaccante perde di vista questo, perde...

Eva A. Provenzano

"Per come Pandev ha giocato nel suo momento migliore, cioè nella passata stagione, aveva acquistato la consapevolezza del vincente. In quel sistema, Goran non aveva l'obbligo di far gol e se un attaccante perde di vista questo, perde tanto, perchè noi ad esempio non abbiamo mai giocato in quel sistema e la necessità di cercare i gol è ricaduta anche su di lui". Leonardo parte dalla scelta di non schierare il macedone durante Inter-Bayern Monaco per spiegare l'attuale condizione dell'attaccante macedone: "È questa l'idea che Goran deve riacquistare: l'attaccante deve fare gol, deve essere in area e chiudere le azioni. Lo ha capito, è consapevole, ha dato disponibilità assoluta e credo possa essere ancora molto importante per noi. La scelta di non utilizzarlo nella gara di mercoledì non è stata fatta perchè Pandev non stava bene. È una scelta di uomini, cercando anche di mettere in campo una squadra che poteva non solo difendere bene, ma anche saper far male e, durante la partita, credo siamo stati in grado di costruire tante occasioni: è per questo motivo che ho deciso di non inserire Goran a partita in corso. È stata una scelta ragionata su tutto quello che avevamo a disposizione, sono convinto che Pandev tornerà al meglio, principalmente con l'idea di fare gol".

"Siamo sempre stati abituati ad avere due o tre attaccanti schierati in campo - continua Leonardo a proposito della scelta di affidarsi a una sola punta nell'ultima partita di Champions -. Nonostante Sneijder sia un giocatore molto offensivo e nonostante il fatto che Stankovic s'inserisca in modo da poter dare risultati anche in zona gol, credo che quando il presidente Moratti ha parlato di mancanza di centravanti si riferiva al fatto che Eto'o ha agito come punta centrale, ma non è una vera punta centrale, è un istintivo, un attaccante che gira, che va via in dribbling, mentre questa squadra, anche durante la mia gestione, ha avuto sempre un riferimento centrale"

E, a proposito di interpreti del reparto offensivo nerazzurro, si parla anche di Coutinho: "Nessuna bocciatura, ma credo che in certi momenti abbiamo avuto anche abbondanza di centrocampisti. Si è trattata di semplice e pura concorrenza, è un giocatore che crescerà tanto e avrà le sue possibilità perchè è un talento e può giocare sia come centrocampista sia come punta esterna, dipende dal modulo".

L'allenatore nerazzurro rassicura tutti sulle condizioni, soprattutto psicologiche, di Julio Cesar: "Il fatto di prendere su di se tutte le colpe è un modo che lui ha, che utilizza anche per scaricare i problemi e quello conseguente al gol subito da Gomez secondo me è già risolto. È maturo, sa di aver salvato tante volte l'Inter e che niente mette in dubbio la sua figura e il suo rendimento".

A proposito di Champions League, Leonardo chiude con una previsione: "Tutte e tre le squadre italiane possono ancora passare il turno, non farei nessuna analisi negativa definitiva". E, infine, parlando di Milan ("nella gara col Napoli affronta la seconda in classifica, quindi chi insegue può sognare un pareggio, ma prima c'è la nostra partita a Genova") e delle frasi di Zlatan Ibrahimovic sulla forza storica del club rossonero rispetto a quella dell'Inter, il tecnico chiosa: "Non so perchè ha detto ciò, ma Inter e Milan si sono giocate sempre tutto alla pari".