Yann M’Vila non è proprio il ragazzo pulito e perfetto, anzi, nel corso della sua seppur breve carriera ha già avuto due o tre colpi di testa che gli sono costati, tra l’altro la nazionale francese. Tutto cominciò nell’autunno del 2012 quando l’allora giocatore del Rennes fu beccato in discoteca a Parigi, un paio di giorni prima di una partita cruciale con l’Under 21, poi persa malamente e costata l’Europeo di categoria. Deschamps lo aveva spedito con i coetanei per testarne l’attitudine dopo l’Europeo ucraino-polacco archiviato con un atto di insubordinazione, per via di un cambio contestato palesemente, ignorando l’allora c.t. Blanc e Giroud che doveva sostituirlo. Puntuale arrivò il richiamo federale. La vera batosta scattò invece dopo la nottata consumata a ballare, in compagnia pure del rossonero M’Baye Niang, un «fratello» per M’Vila, dopo aver abbandonato il raduno a Le Havre, a 200 km dalla capitale: squalifica fino al 30 giugno 2014, ridotta poi di tre mesi.Poi il suo passaggio al Rubin ma nonostante tutto il suo posto il nazionale non l’ha più trovato e anzi, adesso li ci gioca un certo Pogba. Ora la grande occasione di rilanciarsi con l’Inter e convincere mister Deschamps a richiamarlo in nazionale. Certo dovrà cambiare il suo carattere e cercare di essere più tranquillo e non magari, passare una giornata in commissariato, come successo l’anno scorso, per picchiato un 17enne a quanto pare troppo insistente con una familiare. L’anno scorso infine M’Vila fu associato a torto a un affare di prostituzione minorile. A Parigi, invece, il neo nerazzurro è stato spesso avvistato in qualche locale a fumare il narghilè.Un bel tiretto insomma. L’Inter è la sua occasione
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M’Vila: cambiare vita con l’Inter. Troppi colpi di testa e ora…
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