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Mazzarri-Benitez, due destini che si uniscono. Profilo basso e…

Profilo basso e pedalare. Sarà che il Napoli è già terzo e sarà anche che non è uno scontro diretto, ma sia Mazzarri che Benitez non hanno provocato, alzato la voce, caricato più di tanto la vigilia della partita che si giocherà domani sera...

Eva A. Provenzano

Profilo basso e pedalare. Sarà che il Napoli è già terzo e sarà anche che non è uno scontro diretto, ma sia Mazzarri che Benitez non hanno provocato, alzato la voce, caricato più di tanto la vigilia della partita che si giocherà domani sera al Meazza.

Il tecnico nerazzurro ha ricordato i suoi bei quattro anni nella città partenopea: "Sono state stagioni fantastiche, ho fatto bene sono stato apprezzato, quando lascia non viene capito ma non si possono lasciare quattro anni stupendi insieme".

Al suo posto ora c'è l'allenatore spagnolo che sedeva sulla sua attuale panchina nel 2010 e si era bruscamente separato dalla società nerazzurra, ma niente parole di fuoco: "Se darò la mano a Materazzi e Moratti? Quando sono in campo di solito sono talmente concentrato sulla panchina che vado dritto per la mia strada. Non ho nessuna vendetta da consumare. Il rapporto era buono quasi con tutti nell'ambiente ed anche con i tifosi. Voglio vincere con il Napoli e basta. Dopo vado avanti".

Avanti, ognuno per la propria strada. Ma domani, quello dei due tecnici, saranno due destini che si uniscono sullo stesso rettangolo di gioco. Quello di solito dice molto di più sulle motivazioni di quanto non facciano tante parole.