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Mbaye: “Vi racconto tutto di me. Imparo da Samuel e Chivu. Stramaccioni…”

E’ uno dei più promettenti giovani della cantera nerazzurra. Ibrahim Mbaye si è raccontato ai microfoni di InterChannel, in Drive Inter. Ecco cosa ha detto: DIFFICOLTA’ – Il cambiamento di cultura, il modo di vivere di Milano....

Eva A. Provenzano

E' uno dei più promettenti giovani della cantera nerazzurra. Ibrahim Mbaye si è raccontato ai microfoni di InterChannel, in Drive Inter. Ecco cosa ha detto:

DIFFICOLTA' -Il cambiamento di cultura, il modo di vivere di Milano. Cosa mi manca del Senegal? Poche cose, ma mi mancano mia sorella, mia nonna, la mia famiglia. Non sono più tornato, ma quest'estate ci torno. 

CALCIATORE - Non ho deciso, è stato tutto naturale. Giocavo a piedi scalzi da piccolo. Io anziché la scuola ho scelto il calcio e ho inseguito questo sogno. Se mi ero accorto di essere forte? Non dico che sono più forte di tutti, anche quando lo penso non lo dico. Ci sono tanti ragazzi bravi a giocare, io sono stato molto fortunato ad arrivare all'Inter.

INTER - Seguivo il campionato francese, ma le grandi squadre sono conosciute e seguite: Inter, Juve, Milan. Io guardo tutti i giocatori e cerco di prendere un po' da tutti. Gioco in più ruoli? Sono ancora giovane, ho il tempo di imparare. Quando sono arrivato giocavo da centrocampista, ma poi un difensore si è fatto male, ho giocato bene in difesa e abbiamo vinto tanto. 

I MISTER -Difficile ambientarsi per un ragazzo che non parla la lingua. Il mio primo allenatore mi spiegava le cose, ci metteva anche dieci minuti a farmele capire. Ci provava anche in francese. Anche quando mi parlava in francese non lo capivo, cercava di farmi capire con i gesti. Con mister Gatti abbiamo vinto e lui mi ha insegnato che ad ogni allenamento devi dare il cento per cento, essere concentrato sempre, non devi neanche riposare cinque minuti.

STRAMACCIONI -E' stato importante per me e per i miei compagni perché ci ha fatto vincere una cosa che non era facile vincere e da lui continuo ad imparare. Come persona cosa mi ha insegnato? Io non parlo tanto, ma lui scherza, è sereno, nella finale della Next eravamo tutti tesi, lui ha cominciato a fare battute. E' generoso. 

PRIMAVERA - Con Duncan ho legato molto, un fratello per me. Ci sentiamo ogni giorno. Anche con Bessa. Loro due mi hanno aiutato nonostante ero più piccolo. Mi hanno sempre difeso, sempre dato una mano e li devo ringraziare. Quando sbagli magari essendo piccolo se la prendono con te e loro mi difendevano. Sono andati a fare esperienza, mi hanno abbandonato. Ma li seguo sempre. Alfred se la sta cavando bene, fanno meglio fuoricasa che dentro. Daniel ha lavorato tanto per recuperare e adesso gioca e lui non è solo un grande giocatore, è una grande persona. 

SOGNI -Ne ho tanti. Noi africani siamo così. E mamma mi dà concretezza. Pure il mio procuratore mi danno dei consigli. Mi hanno sempre detto di restare me stesso, di rispettare tutti allo stesso livello e questo non deve dipendere neanche dalla posizione sociale.

TRA PRIMA E PRIMAVERA - Ogni tanto vado in prima squadra, ma sto trovando più spazio in Primavera. in prima squadra ci sono Samuel, Ranocchia, Chivu, è più difficile avere spazio. Da loro puoi solo imparare e prendere dalla loro esperienza. Ormai ragiono da difensore e quando gioco da centrocampista cambia solo l'interpretazione. Quando fai il centrocampista puoi rischiare di più. 

GOL -Segno perché gioco più avanti. Spero di farne anche tanti altri: non li conto. Quello che mi ricordo di più e uno che ho fatto di sinistro che non è il mio piede. 

MENTALITA' -Quando giochi nella squadra lo fai per vincere, ma sempre rispettando qualsiasi avversario. 

EMOZIONI -Quello che penso e sento lo tengo per me, si capisce sempre poco di me, se sono triste, se sono felice. Sono fatto così. Maschero tutto, non mostro quello che sento, non piango spesso per esempio. 

SAN SIRO - Al primo anno sono andato a vedere Inter-Barcellona, poi sono andato a fare il racchettapalle. Oggi sono contento di stare vicino a questi giocatori per i quali facevo il racchettapalle un anno fa. 

DIFENSORI -Chiedo a tutti se ho un dubbio. Samuel, Chivu, Juan Jesus. Mi faccio spiegare cosa sbaglio. Anche ad Antonio, o a Gargano: con lui parlo spesso. 

A MILANO -Come va a scuola? Ci vado in metropolitana. Se mi fermano? No, non mi capita. Di solito ho cappello, cuffie, difficile riconoscermi. Potrei fare di più. 

TEMPO LIBERO -Lo passo con gli amici. Dipende sempre cosa devo fare il giorno dopo. Preferisco i ristoranti alle discoteche. 

LA PINETINA -Che effetto fa allenarsi su questi campi? Io sono sempre sereno e tranquillo.