Il Corriere della Sera, nell'analisi di Fabio Monti, di oggi fa il punto su quella che viene definita "crisi Inter": «Un punto in tre partite, non si può non parlare di crisi. Battuti la Juve e il Partizan, il motore dell’Inter si è inceppato. Per una serie di concause, che però non spiegano tutto. La prima ragione può essere rintracciata nelle energie fisiche e nervose, bruciate durante l’inseguimento avviato a Verona (26 settembre), dopo la sconfitta con il Siena. Sette vittorie consecutive in campionato più tre in Europa League hanno lasciato il segno e qui si inserisce il secondo motivo di questo novembre nero. Stramaccioni, che a Parma è apparso molto preoccupato, ha individuato in tempi rapidi la squadra titolare, ma quando è stato necessario cambiare tra infortuni, squalifiche e stanchezza, le alternative non si sono dimostrate all’altezza, anche per una campagna acquisti che appare poco aderente alle esigenze della squadra, sebbene il d.t. Branca sia, per definizione, infallibile. Il sistema di gioco rivela che la coperta è corta: in una squadra spenta, il tridente d’attacco, per le caratteristiche dei protagonisti è troppo dispendioso, ma senza i tre attaccanti non si fa gol. L’Inter però avrebbe potuto ritrovarsi a quota 32 punti, se soltanto avesse pensato alla classifica e si fosse concentrata sul risultato ad ogni costo. A Bergamo, recuperato il pareggio con Guarin (1-1), la gara andava congelata, invece sentendosi imbattibile, dopo il 3-1 alla Juve, ha inseguito la vittoria, prendendo gol in contropiede. Otto giorni dopo, controil Cagliari, anche in condizioni di emergenza e con una squadra stanca, il gol del vantaggio di Palacio andava capitalizzato, magari con una difesa stile-derby e questo al netto del rigore non fischiato a Ranocchia. A Parma, quando era apparso evidente che non era serata per imprese memorabili, sarebbe stato più opportuno difendere lo 0-0. Pensare di essere forti, aumenta l’autostima, ma fa perdere il senso delle proporzioni e nello sport non c’è niente di più pericoloso della presunzione».
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Monti (CorSera): «Inter in crisi, le cause: troppa presunzione, Branca poi…»
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