La necessità di cedere l'Inter spiegata dai freddi ma inequivocabili conti della Saras. "Calcio e Finanza" spiega nel dettaglio il perché dell'addio doloroso di Massimo Moratti alla sua creatura. I numeri lasciano poco spazio all'interpretazione: "La società di raffinazione petrolifera controllata da Massimo e dal fratello Gian Marco Moratti ha infatti chiuso il 2013 con una perdita netta che è cresciuta a 271,1 milioni di euro rispetto ai 90,1 milioni nel 2012. I ricavi sono calati a 11,23 miliardi da 11,9 così come è sceso il margine operativo lordo da 173 a 71 milioni nel 2013. Una situazione che più di tanti discorsi spiega le ragioni per cui Moratti non poteva più restare proprietario dell’Inter, un club che ha sempre registrato perdite superiore ai 70 milioni nelle ultime stagioni. Insomma, senza più una società alle spalle che produce utili, sarebbe stato sempre più complicato per Moratti continuare a sostenere il club nerazzurro, anche se il petroliere continua a rappresentarne il secondo socio con una quota del 30% del capitale
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Bisogna tuttavia segnalare che nel quarto trimestre la perdita di Saras è stata di 33,4 milioni in netto miglioramento rispetto al rosso di 82,4 milioni riportato nell’ultima parte del 2012.
”Nonostante il difficile contesto, Saras è riuscita a cogliere interessanti opportunità commerciali. Inoltre, sul piano industriale sono proseguiti, con risultati incoraggianti, i programmi di incremento dell’efficienza operativa. Guardando al futuro, nel 2014 si prevede un graduale miglioramento dei margini di raffinazione, anche per effetto dell’attesa distensione delle tensioni in Libia e Iran, e della progressiva ripresa del ciclo economico e dei consumi petroliferi”, ha spiegato il presidente Gian Marco Moratti ricordando che in virtù dei recenti investimenti, che hanno incrementato la capacità di conversione e ai miglioramenti nell’operatività e nell’efficienza del sito di Sarroch, Saras è certa di poter sfruttare al meglio le future opportunità"
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