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Olè – Milito-Racing, a giugno si farà : rifiutate Qatar e Cina, è già  d’accordo con…

Milito–Racing: ci siamo! Almeno secondo quanto riporta il quotidiano argentino Olè, ormai il futuro dell’attaccante argentino sembra ben delineato e, allo stesso tempo, direzionato verso un ritorno in patria nella squadra in cui da...

Dario Di Noi

Milito-Racing: ci siamo! Almeno secondo quanto riporta il quotidiano argentino Olè, ormai il futuro dell’attaccante argentino sembra ben delineato e, allo stesso tempo, direzionato verso un ritorno in patria nella squadra in cui da giovane è cresciuto. Ora le cose stanno così: Milito vuole il Racing e il Racing vuole Milito, ma non solo. Il Principe, infatti, starebbe addirittura andando oltre, starebbe cioè cercando di convincere altri giocatori ad unirsi a lui per promuovere la causa del Racing e costruire una squadra competitiva.

Come confermato ad Olè da una fonte molto attendibile e vicina al club di Avellaneda, Milito avrebbe parlato direttamente con Vittorio Blanco, presidente del club bianco bianco-celeste, esprimendogli il desiderio di ritornare e di farlo in una squadra competitiva: per questo avrebbe suggerito al numero uno dell’Accademia (questo il soprannome del club) di costruire una buona squadra dimostrandosi disponibile, per giunta, ad impegnarsi spontaneamente nel cercare di convincere certi giocatori ad approdare al Racing.

Milito sogna di dare il suo addio al calcio con la maglia di quella che fu la sua prima squadra, dopo una bella e nuova avventura in quel di Avellaneda, e per far si che ciò accada è determinato e disposto a diminuirsi anche l’ingaggio. Vuole solo indossare nuovamente la camiseta bianco-celeste, tanto da rifiutare altre offerte milionarie provenienti dal Qatar e dalla Cina. Con il contratto in scadenza a giugno 2014, a 34 anni il suo destino sarà sicuramente lontano dall’Inter ma, con ogni probabilità, di nuovo a “casa”.

Olè racconta come il Principe senta di poter dare ancora tanto al club argentino, soprattutto grazie alla sua ricca esperienza: questa stessa cosa la pensano i dirigenti dell’Accademia, che per questo hanno approvato l’idea del rimpatrio per il mercato di metà anno. Eppure, poco tempo fa, la chiamata dal Sud America sembrava non arrivare. Nessun “occhiolino” proveniente da oltre oceano, nessun telefono squillante a casa Milito. Poi un giorno, poche ore prima del match contro il Racing Belgrano, il telefono improvvisamente squillò: Diego rispose, e dall’altra parte del telefono udì la voce di un ansioso Vittorio Blanco. Il numero uno del Racing lo stava chiamando per proporgli un ritorno nel suo club per il prossimo mese di giugno: a quel punto l'attaccante rispose che tornare sarebbe stato il suo sogno, affermando di volersi impegnare assieme a lui per costruire un gruppo competitivo.

Entro breve la volontà di Milito sarà realizzata: il Principe attenderà lo sbarco del presidente Blanco in Italia per potersi mettere in contatto formalmente e direttamente con lui. Nel frattempo, il giocatore conosce bene nel dettaglio ciò che accade nel club di Avellaneda a livello calcistico e istituzionale. Lui sa che un periodo caldo è imminente, viste le prossime elezioni fissate a dicembre, e questo lo avrebbe tenuto all'erta ma sempre con l'intenzione di mettere fine alla sua carriera con la società nella quale è cresciuto. Sa che la situazione monetaria del Racing non sarà la migliore, ma cercherà di suscitare con impegno un forte spirito di appartenenza in tutti quanti. Certo, non sono molti gli ex Racing pronti a ritornare adesso, ma il Principe crede nel progetto.

Ieri sera l'eroe assoluto del triplete nerazzurro è tornato in campo dopo alcune settimane, ma purtroppo non è riuscito a lasciare il segno in positivo, tutt’altro, sbagliando quel fatidico rigore che l’Inter e gli interisti attendevano da tempo. Segno che i tempi migliori sono passati, segno che i ricordi fantastici, indelebili e mai più cancellabili rimarranno nella storia ma adesso risultano un pallido - anche se bellissimo - ricordo,. La sua testa ora, come racconta Olè“ha già inesorabilmente cominciato a volare, piano piano, verso questi luoghi. Verso il club che vuole onorare con la sua presenza senza interessarsi all’aspetto economico. Verso il Racing, il club dei primi passi, della “culla”, con il quale un tempo trovò la gloria".