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Paolillo: “Balo? C’erano Eto’o e Milito. E tutta quell’Inter in Under 21…”

Sentito in esclusiva da Tuttomercatoweb.com Ernesto Paolillo, ex amministratore delegato nerazzurro, ha parlato del fantastico gol siglato da Mario Balotelli, suo pallino dai tempi delle giovanili dell’ Inter, nell’ amichevole...

Alessandro De Felice

Sentito in esclusiva da Tuttomercatoweb.com Ernesto Paolillo, ex amministratore delegato nerazzurro, ha parlato del fantastico gol siglato da Mario Balotelli, suo pallino dai tempi delle giovanili dell' Inter, nell' amichevole disputata dalla nazionale contro il Brasile con toni entusiastici: "Un gol da urlo e tanti applausi ma sono convinto che abbia ancora spazi di miglioramento. Sono certo altrettanto che sia l'unico calciatore italiano destinato a vincere il Pallone d'Oro: ha potenziali tecnici notevoli, ineguagliabile talento e margini di crescita. Ha volontà di diventare il numero uno mi ricordo ancora il suo atteggiamento negli spogliatoi: ora ha ancor più voglia e sta maturando, com'era logico che fosse. Ho sempre creduto in lui". 

Si passa quindi a parlare di mercato con i rimpianti per le cessioni dolorose sia di Mario che di Santon: "Il rimpianto per Mario c'è, ovvio, lo dico sinceramente. Però c'è da considerare un fattore: dobbiamo valutare il momento in cui venne presa la decisione di cederlo al City. L'Inter aveva Eto'o e Milito, Balotelli non avrebbe potuto giocare ed aveva bisogno di esplodere. Il rimpianto c'è sempre, ma non scordiamoci che la decisione fu presa in un momento tecnico della squadra particolare. Santon in quel momento aveva bisogno di spazio, per questo è stato ceduto al Newcastle. Per il resto, dico è logico che ognuno si porti dietro anche il tifo e la passione che sosteneva da bambino. Da noi ha sempre dato il 110%, è un vero professionista".

Chiusura sull' U21 sempre più a tinte nerazzurre: "La mia più grande soddisfazione è che l'Under 21 che giocherà stasera abbia sette giocatori dell'Inter, del settore giovanile. La difesa, è quasi un record: Bardi, Donati, Caldirola, Bianchetti e Santon, poi ci sono Biraghi e Longo. C'è tanto nerazzurro in azzurro...".