Pillole di…Juventus-Inter: le cinque fotografie della partita

Ecco le 'pillole' della gara tra Juventus e Inter:LA MAGLIA DI FACCHETTI. Nello spogliatoio nerazzurro viene esposta quella maglia col numero 3, simbolo di mille battaglie contro il potere bianconero. Di contro la Juve, pensa bene invece di attaccare adesivi fantasiosi su un presunto possesso di due scudetti targati numero 28 e numero 29. Grande differenza di stile tra i due simboli esposti, vince per manifesta superiorità quello nerazzurro.LA FACCIA DI AGNELLI. Quando sta per arrivare il fischio finale, A.A. si alza in piedi e comincia a tremare e sfregarsi le mani, voglioso di festeggiare questo enorme successo: aver battuto l'Inter sia all'andata che al ritorno. Magari da qui a fine stagione, sarà questa l'unica soddisfazione di una stagione che potrebbe finire con zero titoli in bacheca. Se si pensa che il loro ultimo trofeo è la Serie B e che il nostro è il 'Mondiale per club'...POLI/OBI. Stavano correndo troppo e continuando di questo passo avrebbero fatto sentire a disagio qualcuno dei nostri giocatori. Ranieri pensa cosi bene di toglierli dal campo per mettere Faraoni e Pazzini. Nulla da dire sui due ingressi, ma tanto da dire su questa sostituzione frutto più della disperazione forse che di un ragionamento sensato.GLI INSULTI. All'indirizzo di Prisco e Facchetti, sono una costante ormai ogni qualvolta gioca la Juventus. Poi però, se qualcuno si permette di ironizzare su Pessotto (che per chi non lo sapesse è fortunatamente ancora vivo e vegeto ed opera come dirigente bianconero), crolla il mondo e si grida allo scandalo. Ah benedetta sia tu prostituzione intellettuale...IL BIONDO FORLAN. Finalmente Diego hai la tua grande occasione, giochi come punta al fianco di Milito. Puoi svariare su tutto il fronte d'attacco e mettere in mostra il tuo grande talento. Forza Diego, la serata è tutta tua. L'arbitro fischia l'inizio del match e tutti i sogni vanno in fumo. Non azzecca uno stop ne un tiro in porta. Solo un colpo di testa su calcio d'angolo che fa gridare al miracolo: ma non per l'intervento di Buffon, più che altro per il fatto che abbia centrato la porta.