Andrea Pirlo, nella sua autobiografia, parla anche di Inter. Alcuni estratti del libro sono stati pubblicati dal Daily Mail. Il centrocampista della nazionale ha ricordato il suo periodo in nerazzurro, legato ad alcuni aneddoti simpatici, come quello che riguarda mister Roy Hodgson.
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Pirlo: “Hodgson mi chiamava Pirla. Inter? Mi svegliavo e non sapevo…”
Andrea Pirlo, nella sua autobiografia, parla anche di Inter. Alcuni estratti del libro sono stati pubblicati dal Daily Mail. Il centrocampista della nazionale ha ricordato il suo periodo in nerazzurro, legato ad alcuni aneddoti simpatici, come...
"Nel primo anno all'Inter ho giocato abbastanza. Con Simoni andava tutto molto bene, anche durante il ritiro estivo mi fece giocare molto, sia partendo dalla panchina che dall'inizio. In seguito è arrivato Mircea Lucescu, lui preferiva lavorare con calciatori più esperti. Poi si sono alternati anche Castellini e Hodgson: il primo mi riteneva importante, mentre il secondo sbagliava sempre il mio nome: mi chiamava Pirla, che in italiano significa "testa di c....", forse aveva intuito prima di tutti gli altri la mia vera natura. Nel 1999 abbiamo cambiato quattro allenatori, mi svegliavo al mattino e non ricordavo più nemmeno chi fosse il mio mister."
Pirlo, poi, è tornato anche sulla sconfitta contro il Liverpool a Istanbul: "Volevo smettere dopo quella finale, niente aveva più senso. Molti pensano che sia stato Dudek a vincere ma la realtà è che è stato un suicidio di massa, eravamo tutti da incolpare. Abbiamo fatto diventare realtà una cosa che sembrava impossibile. A fine partita non riuscivamo a parlare, nemmeno a muoverci. Avevamo inventato una nuova malattia con molteplici sintomi: la sindrome di Istanbul".
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