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Renga: “Sneijder assente a Marsiglia. La pazza Inter è stata normale…”

Dal suo blog personale di Radio Radio, lo scrittore e giornalista de Il Messaggero, Roberto Renga analizza la partita del Velodrome, nella quale i nerazzurri ne sono usciti amaramente sconfitti: “L’Inter ha perso all’ultimo secondo, dopo...

Francesco Parrone

Dal suo blog personale di Radio Radio, lo scrittore e giornalista de Il Messaggero, Roberto Renga analizza la partita del Velodrome, nella quale i nerazzurri ne sono usciti amaramente sconfitti:

"L’Inter ha perso all’ultimo secondo, dopo aver giocato una partita così tranquilla che più non si poteva; per la sua qualità quasi ritrovata e per la scarsa forza del Marsiglia, apparso nella circostanza lontanissimo parente del Marsiglia che fu, quello di Voeller, di Boli, di Boksic. Il pareggio sarebbe stato giusto. Poi è successo qualcosa nel finale.

Era già in campo André Ayew, uno dei due figli di Pelè. Lo ha raggiunto il fratello Jordan. I due, che evidentemente si vogliono bene, unendosi hanno modificato l’assetto offensivo della squadra di casa, che all’improvviso ha cominciato a crossare e a prenderle di testa, approfittando del fatto che nell’Inter era entrato Nagatomo al posto di Maicon. Il giapponese è bravo, educato e simpatico, ma alto mezzo metro. E così ha deviato per tre volte in elevazione Ayew, che nel primo tempo la palla neppure l’aveva vista. L’Inter ha perso tempo. Ha capito, se ha capito, con la lentezza di una lumaca. E così, all’ultimo soffio, quando la palla è scesa dalla bandierina, il prode Ayew era di nuovo solo, accanto a lui Chivu, che di testa non la prende mai. Gol. Al quarto tentativo consecutivo. Poi fine.

Che vuol dire tutto questo? Che di sicuro non è un anno buono per l’Inter. Poi che fatica a interpretare tatticamente le partite. Per esempio: non sarebbe stato meglio arretrare Zanetti a terzino al posto del piccolo samurai? Sì, però non è stato fatto. E su questo, solo su questo particolare, si è decisa la partita. L’Inter al ritorno può farcela, ovviamente. Ma che Inter sarà? Come possiamo anticipare, conoscendola? Speriamo che nel frattempo si svegli Sneijder, che a Marsiglia praticamente non ha giocato.

Ranieri, arrivato in teoria alla sua gara decisiva, ha stabilito di giocarsela come gli pareva: l’olandese trequartista e davanti addirittura Zarate e Forlan. I due si sono dati da fare, ma soprattutto l’ex laziale ha mostrato disabitudine alla gara. Ranieri, per quanto mi riguarda, l’ha scampata. Ha dormito anche lui nel finale, ma l’Inter era un’altra e ben diversa squadra rispetto a quella che tanto male ha fatto in campionato. Non da applausi. Non da fischi. Normale. Che per la squadra più pazza che ci sia è un complimento".