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Report Calcio 2013, situazione stadi italiani deprimente. Ecco i numeri

Il Report Calcio 2013, presentato ieri dall’Arel con la collaborazione del Centro studi della Figc e della Pricewaterhouse, ha evidenziato una situazione degli stadi italiani abbastanza desolante. Gli stadi nostrani sono vecchi e vuoti. Nulla a...

Lorenzo Roca

Il Report Calcio 2013, presentato ieri dall’Arel con la collaborazione del Centro studi della Figc e della Pricewaterhouse, ha evidenziato una situazione degli stadi italiani abbastanza desolante. Gli stadi nostrani sono vecchi e vuoti. Nulla a che vedere con il resto d'Europa dove i numeri viaggiano a velocità doppia. Cose arcinote, direte voi ma dobbiamo ricordarle: manca una legge sugli stadi. Non ci sono stadi di proprietà, fatto salvo lo Juventus Stadium, e la Serie A è legata a doppio filo con i dai ricavi dalla vendita dei diritti tv (57%) mentre gli incassi derivanti dallo svolgimento delle partite sono bassissimi (11%) e quelli da sponsor e attività commerciali al 20%. In Germania la situazione è invece un po' diversa. La Bundesliga ha ricavi dalle televisioni per il 29%, mentre gli incassi dai match sono al 21% e quelli derivanti da sponsorizzazioni e attività commerciali al 39%. Tradotto: avere stadi nuovi e moderni attira sponsor e spettatori. I nostri stadi si riempiono solo per la Champions League dove la media di 54.308 spettatori è alla pari con gli altri grandi campionati europei. Per il resto è un disastro. 22.218 l’affluenza media allo stadio, stadi riempiti al 53% (semivuoti). Riprendendo la Bundesliga, da loro gli stadi si sono riempiti del 91%. Anche in Spagna ed Inghilterra la presenza sulle tribune è nettamente maggiore rispetto all’Italia. Ultimo aspetto preoccupante messo in luce dall'analisi: l'Italia è ultima nella classifica dei Paesi per provenienza di giocatori dalle giovanili (7,4%), ed è seconda nella graduatoria dell’età media più alta (27,54). Unico dato positivo riguarda la sicurezza. La stagione 2011-2012 presenta un decremento del 7,7% nel numero delle partite in cui si sono verificati incidenti e una forte diminuzione del numero di persone denunciate ed arrestate (rispettivamente -21,6% e -44%).