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Repubblica – Sneijder verso la rescissione del contratto. Dietro c’è il Milan?

Andrea Sorrentino de La Repubblica descrive la situazione di Wesley Sneijder, pronto a dare battaglia al club nerazzurro sulla questione contratto. Probabilmente si andrà ad oltranza, finchè una delle due parti non ammorbidirà la propria...

Francesco Parrone

Andrea Sorrentino de La Repubblica descrive la situazione di Wesley Sneijder, pronto a dare battaglia al club nerazzurro sulla questione contratto. Probabilmente si andrà ad oltranza, finchè una delle due parti non ammorbidirà la propria posizione."È l’intrigo di Natale, e pure di Capodanno. Forse sarà anche quello dei giorni della merla, perché la conclusione potremmo averla solo negli ultimi sospiri del mercato invernale. L’Inter e Wesley Sneijder l’un contro l’altro armati. Nemici. Muro contro muro. E con tanti spettatori interessati intorno, magari vicinissimi, magari a Milano. La storia è un grumo per ora inestricabile di dichiarazioni ufficiali o ufficiose, di tweet dal sen fuggiti, di proposte e di rifiuti, di rilanci, di bluff. L’ultimo rilancio è arrivato lunedì, nell’incontro tra Sneijder, il suo manager Lerby e la dirigenza interista. Dopo aver rifiutato l’offerta di rinnovo dell’Inter (contratto allungato fino al 2015 ma ridotto da 6 a 4,7 milioni, più un bonus extra da un milione) e non aver presentato proposte da parte di altre squadre, Lerby ha buttato lì: «Se volete che Wes vada via dall’Inter, ok. Ma rescindiamo il contratto, così ce ne andiamo a parametro zero: in quel caso, una squadra ci sarebbe». Una squadra X, che Lerby non ha nominato apposta. Una squadra il cui nome rimarrà sospeso nell’aria. Una squadra che qualcuno all’Inter teme che sia proprio il Milan, anche se finora da Galliani non sono arrivati segnali. E nemmeno arriveranno, per il momento, perché il Milan (o il misterioso club interessato) ha tutto l’interesse a rimanere alla finestra. Ma il muro contro muro prosegue. 

Tutto inizia a ottobre, quando l’Inter decide che ormai Sneijder è un lusso: guadagna troppo in relazione al rendimento (scarso) e alla frequenza degli infortuni. Tutte condizioni che due anni fa erano ben diverse, con Sneijder che arrivava quarto al Pallone d’oro dopo un’annata memorabile, purtroppo mai più ripetuta. Alla lunga, le bizze di Sneijder fuori e dentro il campo hanno pesato, allontanandolo dalla realtà nerazzurra. Dove, anche in coincidenza col fatto che gli investitori cinesi si sono eclissati insieme ai 55 milioni all’anno che dovevano garantire, si è deciso di fare a meno di Sneijder, o se non altro di spingerlo a guadagnare di meno. Proposta rifiutata: del resto l’olandese ha le sue ragioni nel rifiutarsi di ritoccare un contratto già firmato, né l’Inter ha torto nel chiedergli di abbassarlo considerando i suoi comportamenti, spesso poco professionali. Insomma non se ne esce, se non con un divorzio che ora appare complicato: il prezzo di mercato di Sneijder ora potrebbe essere sui 10 milioni, perché in due anni è cambiato tanto, se non tutto, mentre l’Inter potrebbe fare una plusvalenza anche vendendolo a 7-8 milioni, ma non ci sono club interessati. Sneijder accarezza l’idea di una causa per mobbing, magari da agitare per farsi mandare via a parametro zero (o a parametro Fifa), ma finché si allena con la squadra non ha basi su cui appoggiarsi. A meno che, obiettavano ieri alcuni legali olandesi, non ci siano testi scritti (mail o sms) in cui Stramaccioni o il club dicono a Sneijder che non può allenarsi con gli altri, oppureche non giocherà finché non accetta le proposte dell’Inter. La guerriglia prosegue, sul filo dei nervi. Sneijder tende a perderne spesso il controllo, come col tweet di due giorni fa in cui annunciava che non era stato convocato: un errore strategico, che gli ha pure procurato una multa da 10000 euro"