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Scanziani: “Inter ora non grande squadra. Cou e Faraoni? Occhio a Santon…”

Alessandro Scanziani,ex mezzala di Inter e Sampdoria, è intervenuto ai microfoni di Calcionews24.com per parlare della sfida di domani sera al Ferraris di Genova tra le due compagini: “E’ difficile dire che partita sarà perchè mi sembra...

Francesco Parrone

Alessandro Scanziani,ex mezzala di Inter e Sampdoria, è intervenuto ai microfoni di Calcionews24.com per parlare della sfida di domani sera al Ferraris di Genova tra le due compagini: "E’ difficile dire che partita sarà perchè mi sembra che entrambe le squadre siano imprevedibili nel rendimento e dipendano molto da alcuni giocatori dalle prestazioni incostanti. Chiaramente, se fossero entrambe al completo, la gara sarebbe aperta a qualsiasi risultato. Forse in questo momento nessuna delle due vorrà correre grandi rischi, anche se l’Inter è obbligata a fare qualcosa in più e a vincere per cercare di concludere il girone di andata nella parte sinistra della classifica. In caso contrario si parlerebbe di un fallimento economico e sportivo. Di fronte si troverà un Genoa attrezzato per ribattere colpo su colpo e che potrebbe approfittare del momento per affrontare questa Inter. E’ chiaro che se i rossoblu avessero un po’ di presunzione potrebbero anche vincere il match giocando a viso aperto. Ora come ora, quella nerazzurra non è grande squadra: soffre i ritmi alti e la difesa non si è dimostrata sempre all’altezza della situazione. La posizione occupata dal Genoa in classifica è ottima anche se il presidente Preziosi vorrebbe qualcosa in più“.

Sui giovani nerazzurri Faraoni e Coutinho, autori di una buona prova contro la Fiorentina, Scanziani predica calma: “Mi ricordo che quando esordì Santon venne subito paragona a Facchetti, mentre poi ha fatto fatica ad emergere. Per questo motivo andrei molto cauto sui giudizi. Entrambi hanno bisogno di crescere con tranquillità, giocare nell’Inter è difficile perchè c’è l’obbligo di dare sempre il 100%. All’inizio viene permesso qualche errore, le vere difficoltà arriverano dopo. Coutinho è arrivato a Milano con la nomea di fenomeno e ha qualche responsabilità in più rispetto a Faraoni che è partito un po’ più in sordina. In ogni caso, lasciamo lavorare entrambi“.