Il quinto 'titulo' in un anno rende indiscutibile quello che tutti gli interisti sanno: l'Inter è una squadra unica. E neanche 'il vecchio cuore masochista' dei nerazzurri può metterlo in discussione. Dopo la vittoria nel Mondiale lo sfogo di Rafa Benitez è diventata la notizia del giorno. Mario Sconcerti, editorialista del Corriere della Sera, celebra l'impresa di una squadra 'costruita da Moratti partendo da molto lontano, pagandola quanto il calcio di oggi non potrebbe nemmeno più: questo successo compie un'epoca e la chiude'.
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Sconcerti: “Benitez merita un grazie… e un addio”
Il quinto ‘titulo’ in un anno rende indiscutibile quello che tutti gli interisti sanno: l’Inter è una squadra unica. E neanche ‘il vecchio cuore masochista’ dei nerazzurri può metterlo in discussione. Dopo la...
Ma sembra toglierle qualcosa quell'improvvisa uscita di Rafa Benitez: "Sbaglia parole e palcoscenico per mandare all'Inter un messaggio che stava evidentemente togliendogli il respiro. Che non ci fosse mai stato equilibrio nel rapporto fra lui e Moratti è sempre stato chiaro. Che la situazione fosse precipitata al punto da far diventare un melodramma la notte della festa, era invece del tutto imprevedibile", scrive Sconcerti sul Corriere.
L'allenatore nerazzurro ha chiesto rispetto e acquisti. "Credo che a Moratti Benitez non sia mai piaciuto. Mostrava tutto fuorché il piacere di esibirlo. Ma l'errore è di molti mesi fa, questo Mondiale avrebbe semmai dovuto definitivamente risolverlo. Aspettare invece il primo giorno di luce per rivendicare diritti è un po' vigliacco e certamente sbagliato", aggiunge il giornalista.
E così finisce che Benitez dà l'ultimatum al presidente e detta le condizioni per il suo futuro in nerazzurro.
"Un gesto quasi volgare. Il paradosso è che ogni grande vittoria l'Inter perde il suo tecnico. È successo a Madrid con Mourinho, sta succedendo adesso ad Abu Dhabi. Forse su questo Moratti dovrebbe davvero riflettere, ma pensi anche che chi sbaglia così vistosamente il momento delle proteste, l'errore se lo porta ormai dentro. Non so cosa significasse Capello al suo fianco nello stadio di Abu Dhabi. Certo faceva effetto vederli accanto, sembrava chiudere il cerchio di mille ipotesi. Non è escluso che Benitez - spiega Sconcerti nel suo editoriale- sia stato colto dalla crisi di nervi proprio per gelosia. Non sembravacasuale quella collocazione in tribuna".
L'uscita 'fuori tempo' di Rafa Benitez fa pensare ad una 'sparata' non affatto casuale, ad un volere mettere le mani avanti per non cadere indietro.
"La sensazione più netta - conclude Mario Sconcerti - è che lo spagnolo si sia voluto mettere fuori da solo e anche con grande fretta. In fondo alla prima ora utile dopo il suo ingaggio. Credo per questo meriti un grazie e un addio".
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