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Sconcerti: «Inter da rimonta? Mah… Milan in edizione ridotta»

Mario Sconcerti, con un articolo sul Corriere della Sera di oggi analizza il derby e il campionato: «Tutto rimette in gioco l’Inter, non solo il derby vinto alla fine meritatamente, ma anche il pareggio della Juve e la sconfitta dell’Udinese....

Lorenzo Roca

Mario Sconcerti, con un articolo sul Corriere della Sera di oggi analizza il derby e il campionato: «Tutto rimette in gioco l’Inter, non solo il derby vinto alla fine meritatamente, ma anche il pareggio della Juve e la sconfitta dell’Udinese. A me continuano a sembrare molto complesse le possibilità di rimonta interista, ma non c’è dubbio che sia in atto. Più del risultato, fa pensare la scarsa personalità del Milan contro un avversario che sembrava saper soltanto aspettarlo. Non è stato il solito Ibrahimovic, è mancato Boateng, è stato ancora leggero Pato, ha commesso un errore fatale Abate, ha avuto poca forza tutto il Milan, spesso confuso, messo a disagio dal gioco semplice e convinto dell’Inter. Ma era un Milan in edizione ridotta, senza Aquilani e Seedorf (entrato solo nel finale), con geografie cambiate in campo e Boateng messo in un ruolo che lo spenge. È stato normale soprattutto Ibrahimovic che è la vera differenza della squadra. Questo ha reso preoccupata tutta la fase offensiva del Milan fino a far diventare Van Bommel il più pericoloso.È una vittoria molto importante, ma quando restano perplessità sulla rimonta, vengono dai numeri. Alla sesta giornata, dopo 4 sconfitte e una sola vittoria dell’Inter, i punti di distacco dalla Juve erano 8. Adesso, alla 18a e dopo 6 vittorie consecutive, i punti di distacco dalla Juve sono 6. Non si può dire che il campionato si sia ribaltato. In più questa è l’unica vittoria contro una delle prime sette. Finora l’Inter aveva perso con Juve, Napoli, Udinese e pareggiato in casa con la Roma. Domenica incontrerà la Lazio. Però l’Inter è adesso molto equilibrata, ha poco di irresistibile ma poco anche di vulnerabile. È una classica soluzione alla Ranieri, molto buon senso e discreta qualità. C’è semmai da dire che mentre Milan e Juve hanno giocato tutte le loro carte, all’Inter restano ancora Sneijder e Forlan da scoprire. In più c’è Milito, quei gol di taglio che sono tornati e restano esatti come un tempo».