"Cosa significa la proposta di aprire un tavolo su Calciopoli in cui “trovare soluzioni”? Che poteri dovrebbe avere questo tavolo? Chi dovrebbe riguardare, quali e quante società? Perchè un tavolo ora? E perchè una soluzione che non ha precedenti? Davanti alla giustizia sportiva la Juventus è un tesserato che ha commesso dei reati ed è stato giudicato da tutti gli organismi di giustizia sportiva. Se vuole può far valere i suoi diritti attraverso le leggi del Paese. Qual è il problema? Tutti i giudici dovrebbero aprire un tavolo con i loro condannati per “trovare soluzioni”? In sintesi: è giusto cercare di uscire da questa palude, ma è giusto uscirne a titolo personale, con una stretta di mano e tanta voglia reciproca di dimenticare. Anche la federcalcio ne esce a pezzi. Un tavolo di pace, questo sì. Ma questo tavolo non può avere il potere di prendere nessuna decisione che non sia già stata presa. Non può diventare un altro gradino di giudizio. Pena invalidare cento anni di giustizia sportiva". Così Mario Sconcerti, dal suo blog del Corriere della Sera, sulla richiesta di Andrea Agnelli di aprire un tavolo politico su Calciopoli.
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Sconcerti: “Juve, il tavolo è poco chiaro. Pace sì, ma non diventi…”
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