Mario Sconcerti fa il punto dopo la sconfitta patita dall'Inter al Vélodrome: «È stato niente contro niente, uno zero praticamenteassoluto tranne il gol su calcio piazzato a 30 secondi dalla fine che però decide per ora la qualificazione. Per il resto non un dribbling vinto da chiunque, forse nemmeno un tiro in porta serio. Due squadre modeste e spaventate, un esempio classico dell’involuzionetecnica di questo momento in Europa. Non c’era qualità in campo, non un giocatore sicuro di se stesso, capace di prendere un’iniziativa. Solo tattica, idee da mestieranti, vecchi nomi. È giusto dire che Ranieri stavolta ci ha messo molta fantasia, perfino troppa. Nemmeno idee sbagliate se Zarate fosse un giocatore tatticamente affidabile. Una modestia chiara dove quasi si fingeva di giocare ad andare oltre, una di quelle partite che si direbbe aspettino i rigori tanto è evidente che nessuno può segnare. Non esiste una formazione di attacco, non esiste uno schema di riferimento, non esiste un equilibrio di squadra. Si può riuscire perfino ad andare oltre Deschamps, sesto di un campionato tranquillo come quello francese, ma la storia è andata da un’altra parte. Buona fortuna comunque. L’Inter di tanti vantaggi italiani ha diritto all’ultima speranza».
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