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Sconcerti: «Non c’è più squadra. Ricostruire sarà  difficilissimo»

Mario Sconcerti sul Corriere della Sera di oggi, fa la sua analisi della stagione negativa dell’ Inter: «È stata una qualificazione decisa da due reti su calcio da fermo, un rigore e da un rinvio del portiere. Questo racconta molto del...

Lorenzo Roca

Mario Sconcerti sul Corriere della Sera di oggi, fa la sua analisi della stagione negativa dell' Inter: «È stata una qualificazione decisa da due reti su calcio da fermo, un rigore e da un rinvio del portiere. Questo racconta molto del gioco visto in 200 minuti. L’Inter stavolta era partita benissimo, ma si è fermata dopo un quarto d’ora. Il Marsiglia non prevedeva nemmeno di tirare in porta. L’ha fatto in modo avventuroso all’ultimo minuto e gli è andata bene. Dispiace uscire così, resta l’impressione di un’Inter più squadra, con più giocatori di qualità, sempre sul punto di rovesciare il risultato. Ma bisogna anche prendere atto che tutto è sempre stato faticoso. Deschamps ha fatto un’impresa. L’Olympique è veramente poco, ha solo una grande forza fisica nei suoi atleti africani, ma il calcio non finisce lì, e il resto non si è visto. L’Inter ha costruito due grandi occasioni all’inizio, sembrava che i francesi fossero in balia del contropiede interista, poi lentamente si sono organizzati loro e si è spenta l’Inter. Poca personalità, molti vecchi grandi giocatoripreoccupati di salvare la serata, di uscire dalla Champions con una giustificazione personale di buona condotta. Non c’è più squadra. Forse è un bene sia arrivata questa sentenza definitiva. Non c’è più squadra, inutile nascondersi. Lo diciamo da tanto tempo, ora è ufficiale. Torna la squadra scombinata e una società incerta. Non ci sono segnali ottimistici. La squadra è stanca, piena di mestieranti, senza una vera energia di gruppo. Niente sembra più motivarla. Ora non conta nemmeno a chi tocchi allenarla.Non c’è più niente da perdere, più niente da rompere. Sono rimasti soltanto cocci».