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SM:i risultati di oggi sono figli degli acquisti di ieri. Dei nuovi non si salva nessuno

Se andassimo ad analizzare il 3-0 di ieri del Bologna contro l’Inter potremmo trovare tutta una serie di errori e di scelte sbagliate che hanno fatto sì che potesse maturare tale risultato; errori individuali, errori di squadra, pessime...

Alessandro De Felice

Se andassimo ad analizzare il 3-0 di ieri del Bologna contro l'Inter potremmo trovare tutta una serie di errori e di scelte sbagliate che hanno fatto sì che potesse maturare tale risultato; errori individuali, errori di squadra, pessime scelte dell'allenatore e poca volontà da parte dei giocatori nel risollevere una situazione a dir poco drammatica.

Secondo i giornalisti di Sport Mediasete però, le colpe non vanno attribuite soltanto ai giocatori e al mister, ma vanno anche condivisi con una dirigenza rea di aver sbagliato completamente la campagna acquisti e di aver abbandonato allenatore e giocatori al proprio destino. Così sul patibolo salgono anche Marco Branca e Piero Ausilio, i due dirigenti che, con le loro scelte, non sono stati in grado di rilanciare questa  squadra e di avviar un processo di rinnovamento.

Zarate, Alvarez, Forlan, i tre "big" della campagna estiva di mercato del duo dirigenziale nerazzurro. Nessuno di questi tre al momento ha raggiunto la sufficienza, chi per i troppi infortuni, chi per la mancanza della personalità giusta per far parte di una squadra come l'Inter. Per non parlare poi delle giovani scommesse come Castaignos, Jonathan, Coutinho e Juan Jesus con nessuno di questi in grado di ritagliarsi un minimo di spazio all'interno delle rotazioni di mister Ranieri. Nessuno chiedeva loro di diventare titolari inamovibili di questa squadra, ma quanto meno di provarci, di cercare di guadagnarsi il rispetto di compagni, mister e tifosi in quei pochi sprazzi di partita in cui si è chiamati in causa. E non si dica che all'Inter non c'è posto per i giovani; basta pensare a Faraoni e Obi, due ragazzi che sno riusciti a ritagliarsi minuti importanti e a convincere mister Ranieri.

Ma il caso più emblematico è quello di Ranocchia, difensore centrale che quando è stato acquistato era considerato la speranza del calcio italiano. L'erede di Nesta sembra essere scomparso e la sua involuzione è preoccupante e quasi inspiegabile. Sono lontani i tempi in cui dominava gli attacchi con la maglia di Bari e Genoa ed il centrale sembra essere lo spettro di quello che era un tempo. Troppa sufficienza e allo stesso tempo mancanza i sicurezza e gli errori delle partite con Palermo e Bologna ne sono l'immagine.