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Stankovic: “Tifosi da pelle d’oca. Ranocchia lo chiamo…”

Dejan Stankovic a tutto tondo, tanti i temi toccati dal centrocampista serbo nel corso di Prima Serata su Inter Channel. Ed ecco che, tra un racconto e l’altro, viene fuori anche qualche curiosità sulla sua famiglia, a partire dai suoi tre...

Francesco Parrone

Dejan Stankovic a tutto tondo, tanti i temi toccati dal centrocampista serbo nel corso di Prima Serata su Inter Channel. Ed ecco che, tra un racconto e l'altro, viene fuori anche qualche curiosità sulla sua famiglia, a partire dai suoi tre figli, che "giocano a calcio all'Accademia Inter. Come mi comporto quando vado a vederli giocare? Sto zitto, sono piccoli, si devono divertire. Quello che mi piace molto però è la loro grinta, quando non fanno bene sono dispiaciuti davvero. Adesso che non sto giocando faccio il papà quasi a tempo pieno, l'unica nota positiva, potermi dedicare ai miei figli e a mia moglie Anna".

Si torna poi a parlare di calcio e a Stankovic viene chiesto, guardandosi indietro, quale secondo lui sia stata la sua migliore stagione ma anche la posizione prediletta nel corso della carriera. Poi, il gol più bello in nerazzurro: "Il penultimo anno con il Mancio e il primo anno con José sono forse state le mie stagioni migliori. Per quanto riguarda la posizione prediletta in campo, dipende dal momento della carriera che si prende in considerazione: quando ero più giovane sulle fasce, con tanta corsa, poi dietro le punte. Con José anche davanti alla difesa, perché pian piano si ha meno forza ma più esperienza, mentre prima viceversa. Il gol più bello? Tutti quelli al Milan... (sorride, ndr), quello contro il Chievo da fuori area e poi quelli da centrocampo".

Dal campo all'amore che i tifosi nutrono per lui e che Deki ricambia: "È un grandissimo piacere sentire un affetto così importante, mi riempie di orgoglio e di responsabilità. Ti viene la pelle d'oca quando i tifosi gridano il tuo nome, sono queste le cose che mi tengono concentrato sul recupero, l'affetto dei tifosi e il sostegno della Società, se queste cose non ci fossero avrei già mollato".

A questo va anche aggiunto l'affetto dei compagni; su alcuni - rispondendo alle domande dei tifosi - si sofferma Deki: "Obi è un grandissimo giocatore, un bravissimo ragazzo. Altrettanto posso dire di Ranocchia, che io chiamo Johnny Stecchino, perché è così magro... Come ragazzo è uno splendore, un diamante. Quando giocava a Bari avevo visto che aveva personalità, qui sta crescendo giorno dopo giorno. Palacio? Non si ferma mai, è uno che ti fa punto di riferimento da solo, fa dei movimenti per cui ti chiama il pallone, non vedo l'ora di tornare per giocare con lui e Diego Milito là davanti"