Mauro Suma, nel suo editoriale per Tmw, ha parlato anche di Inter e dell'arrivo sulla panchina dei campioni del Mondo di Gian Piero Gasperini:
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Suma: “Inter, benvenuta tra noi. Niente più grandeur, l’Italia è ai margini”
Mauro Suma, nel suo editoriale per Tmw, ha parlato anche di Inter e dell’arrivo sulla panchina dei campioni del Mondo di Gian Piero Gasperini: “L’anno scorso l’Inter e gli interisti strabuzzavano gli occhi: Allegri?! Ma...
"L'anno scorso l'Inter e gli interisti strabuzzavano gli occhi: Allegri?! Ma come Allegri?! Ma no, noi siamo su un'altra dimensione. Noi prendiamo una star internazionale come Benitez, non cediamo al fascino della provincia italiana. E tutte quelle fole di Galliani sul ranking europeo e sulle difficoltà strutturali del calcio italiano...ma chi se ne frega...noi siamo l'Inter, spendiamo e vinciamo, non ci preoccupiamo di quanti posti ci siano per la Serie A italiana in Champions League, noi ci siamo e basta.
Erano i pensieri nemmeno troppo datati e più o meno dichiarati dei dirigenti nerazzurri, dei loro tifosi più in vista. Però, come cambiano le cose. Oggi il direttore Branca è costretto a parlare di un mercato calcistico europeo impazzito, incassa il sorpasso di Barcellona e City su Sanchez, assiste passivo all'abbraccio del Chelsea all'ex assistente tecnico nerazzurro Villas Boas.
Si torna sulla terra, ragazzi. Ci si agiti o meno, si fatichi ad abituarsi all'idea o meno, è così, si torna sulla terra. La conferma è la disponibilità dell'Inter a contaminarsi. Gian Piero Gasperini è un buonissimo allenatore e un serio professionista, ma non coincide minimamente con la grandeur che solo fino ad un anno fa traspariva da tutti i pori interisti. Nel calcio di oggi, in cui l'Italia è ai margini, si fa anche con Gasperini. Bene, benvenuti. Siamo fra quelli che ritengono che questo sia un bene. Se entra anche l'Inter nel coro, se anche il Club del presidente Moratti si accorge dei ritardi clamorosi del nostro calcio, c'è una voce in più. Pesante e significativa.
L'Italia è in ritardo nella generazione dei ricavi da stadio, sconta una legislazione nazionale oppressiva, non ha appeal sul fronte della ricerca di nuovi mercati e sul piano della cultura sportiva. Oggi che il sano bagno d'umiltà gasperiniano fa toccare con mano problemi di anni e di difficilissima soluzione anche all'Inter, il calcio italiano potrebbe avere una voce più consistente nei confronti delle istituzioni amministrative italiane e delle istituzioni calcistiche europee".
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