Come molto spesso si fa in questi casi, generalizzando grossolanamente, i tifosi del Partizan vengono trattati come una massa di barbari pronti alla guerriglia. Da ricordare che gran parte tifosi del Partizan sta agendo in maniera molto responsabile. Un comunicato dei Grobari (gruppo storico dei tifosi) raccomandava: «Prima dell’arrivo ai pullman controllate di non avere niente. Ogni problema personale può spostare l’orario di partenza di tutti. Niente medicine illegali, niente armi, passeremo attraverso confini ostili come la Croazia e ogni scusa sarà buona per rimandarci indietro. Soprattutto al confine con la Slovenia che segna l’ingresso in Ue le perquisizioni saranno complete». Adottate misure straordinarie, tra cui il divieto di vendita di alcol in aeroporto, in stazione, in centro e nei dintorni dello stadio. I 300 tifosi fermati ieri appartengono al gruppo Zabranjeni (proibiti): uno degli schieramenti in guerra per la nuova supremazia nella tifoseria del Partizan. Alcune fonti hanno ipotizzato che, lontano da Belgrado, gli ultrà del Partizan possano scontrarsi per regolare conti interni. Altro fattore: la Curva Sud del Milan è gemellata con una frangia dei tifosi del Partizan (i 40+). Qualcuno teme che i rossoneri possano dare un qualche appoggio logistico ai serbi. Ieri sera è partita infine un’altra fazione di 800 ultrà belgradesi, il gruppo Alkatraz. Tutti hanno biglietti nominativi. La polizia serba (a conferma della strettissima collaborazione con le autorità italiane) ha preso copia di tutti i passaporti e controllerà i pullman durante il percorso.
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