E' in uscita in questi giorni un libro con l'autobiografia dell'ex centrocampista nerazzurro Andy Van der Meyde. Lasciata l'Inter nell'estate del 2005 per trasferirsi all'Everton, è sprofondato in una crisi esistenziale che l'ha portato ad assumere alcool, dorga e a litigare con la moglie. Interessanti alcune sue rivelazioni, anche sull'Inter:
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Van der Meyde: “Per ogni vittoria Moratti ci allungava…”
E’ in uscita in questi giorni un libro con l’autobiografia dell’ex centrocampista nerazzurro Andy Van der Meyde. Lasciata l’Inter nell’estate del 2005 per trasferirsi all’Everton, è sprofondato in una crisi...
"L’Ajax è stata l'unica squadra in cui mi sono divertito. Legai con Ibrahimovic e Mido: si sfidavano in folli corse notturne sull'anello della A10 attorno ad Amsterdam. Zlatan aveva una Mercedes SL AMG, Mido alternava Ferrari e BMW Z8. ssare dall’Ajax all’Inter è come «lasciare un negozio di paese per una multinazionale. Tutto estremamente professionale, un giro di soldi pazzesco, il presidente che dopo ogni vittoria allungava ai giocatori 50mila euro a testa. La rete ad Highbury contro l’Arsenal è stato il mio miglior momento in nerazzurro. Avevo uno zoo nel giardino di casa: cavalli, cani, zebre, pappagalli, tartarughe. Dyana, la mia prima moglie era la vera malata. Per lei rifiutai un trasferimento al Monaco: a Montecarlo ci sono solo appartamenti, mi disse, dove li mettiamo i nostri animali? Una sera scesi in garage, al buio, intravidi una sagoma imponente e udii suoni strani. Aveva comprato un cammello".
Poi arriva la Premier League nel 2005. "All’Everton mi proposero uno stipendio di 37mila euro a settimana, più del doppio di quello che percepivo all’Inter. Ci andai di corsa".
Ma in Inghilterra iniziarono anche problemi di insonnia: le liti con la moglie, le presenze in campo ridotte all’osso (20 in 4 anni) e la dipendemza da alcol e droghe: "Non riuscivo a dormire se non prendendo pillole. Ma mi trovai dipendente: le pillole erano decisamente pesanti, di quelle da prendere con la prescrizione del medico. Quindi le rubavo dall’ufficio del medico del club senza farmi vedere. Per più di due anni ho rubato quelle pillole"
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