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Zamparini: “L’Inter di Gasperini? Non puoi far seguire gli schemi ai fuoriclasse”

Il presidente del Palermo Maurizio Zamparini, ospite in studio a SkySport24, ha affrontato tanti argomenti. Infine si è soffermato anche su Gasperini, che nella sua ultima intervista ha dichiarato che con il Palermo l’Inter è stata...

Alessandro De Felice

Il presidente del Palermo Maurizio Zamparini, ospite in studio a SkySport24, ha affrontato tanti argomenti. Infine si è soffermato anche su Gasperini, che nella sua ultima intervista ha dichiarato che con il Palermo l'Inter è stata sfortunata. Queste le parole del presidente rosanero raccolte da FcInter1908.it: “Mi sono meravigliato di questa uscita di Gasperini. Per gli allenatori parlano i risultati. Se lui è andato via dall’Inter è perché i suoi risultati non erano buoni. Probabilmente gli hanno dato poco tempo, probabilmente la società ha ritenuto che la scelta fatta non era quella più adatta come esperienza. Evidentemente cercavano un uomo di maggiore esperienza e infatti hanno preso Ranieri. Penso che Gasperini sia un ottimo allenatore, uno dei primi che io ho contattato per farlo venire a Palermo e poi l’ho lasciato perché c’erano sue titubanze. Per lui Palermo sembrava un approdo secondario. Per me chi arriva a Palermo deve essere entusiasta di farlo, ecco perché non abbiamo combinato. Lui voleva qualcosa di meglio del Palermo. Cosa non ha funzionato tra l'Inter e Gasperini? La mia esperienza dice che ci sono due categorie di squadre e due categorie di allenatori. Le squadre medio-piccole hanno bisogno di un allenatore che sappia combattere con quelle grandi con degli schemi ben precisi, con un’ubbidienza ferrea. L’allenatore dei grandi club è un gestore di campioni e qui diventano fondamentali altre caratteristiche. Far sì che la squadra sia unita e compatta, lo spogliatoio nei grandi club diventa fondamentale. Poi quando hai i giocatori migliori del mondo il gioco lo fanno loro. Quando noi avevamo Pastore io mi arrabbiavo se l’allenatore gli diceva di seguire determinati schemi. Perché se lui in campo pensa agli schemi non inventa il gioco. Puoi fare seguire gli schemi ai 'giocatori-operai' ma non ai fuoriclasse".