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Zanetti, l’addio al calcio si avvicina. Thohir: “Resterà  in società  perché…”

E’ difficile pensarci. E di sicuro quando gli interisti lo avevano immaginato, non avrebbero mai pensato ad un addio senza la Curva Nord. Si, addio. Parola difficile da dire per tutti, figuriamoci se va accostata al nome di Javier Zanetti....

Eva A. Provenzano

E' difficile pensarci. E di sicuro quando gli interisti lo avevano immaginato, non avrebbero mai pensato ad un addio senza la Curva Nord. Si, addio. Parola difficile da dire per tutti, figuriamoci se va accostata al nome di Javier Zanetti. L'argentino, simbolo di un'intera generazione di tifosi nerazzurri, sta per lasciare il calcio giocato e saluterà tutti nell'ultima partita che si gioca al Meazza quest'anno: Inter-Lazio, il 10 maggio. Non è ufficiale, ma poco ci manca. Basta sentire le dichiarazioni che oggi sono arrivate dall'evento di presentazione dell'accordo con Infront.

IL RICORSO - Marco Fassone, direttore generale del club di Corso Vittorio Emanuele, ha esplicitamente parlato di ultima partita per il capitano quando ha commentato la decisione del giudice sportivo di chiudere il secondo anello per discriminazione territoriale (e per i cori che si sono sentiti durante la gara di sabato scorso con il Napoli). Arriverà il ricorso: "Sarebbe una tristezza per noi e per il calcio salutare certi campioni tra cui il capitano senza i tifosi che li hanno osannati per tanto tempo", ha detto il dirigente riferendosi anche ad altri giocatori in scadenza.

L'INCONTRO - Erick Thohir vedrà Pupi nelle prossime ore o comunque nei prossimi giorni (il tycoon dovrebbe restare in Italia fino a giorno 1 maggio), c'è da parlare del suo nuovo ruolo, del suo futuro, di quello della squadra che ha amato per quasi venti anni. La maglia nerazzurra è stata una seconda pelle per lui, l'Inter una famiglia, un credo, un modo di essere: impossibile non legare quello che Javier è stato a quello che la squadra nerazzurra sarà. 

L'ANNUNCIO - Il presidente ha spiegato: "Si, lo vedrò certamente. Gli incontri stanno andando avanti da un po' ormai. Ci stiamo confrontando e farà parte della società, ma entrambi sappiamo quando è imporante per la nostra squadra andare in Europa League, quindi è giusto che lui e i suoi compagni restino concentrati sull'obiettivo. Ci vedremo  per capire il suo ruolo nel management al termine della stagione. Fra noi c'è un'ottima intesa e questo è importante. E' stato ed è un uomo importante e leale per l'Inter, è un bene per noi,  è un bene che lui faccia parte della società in futuro". 

ADDIO E' SOLO UNA PAROLA - E' una questione di appartenenza, di radici: si va sempre avanti, nella vita come nel calcio, ma ci sono dei punti di riferimento che ricordano quello che sei e non puoi smettere di essere. Il ciuffo, il sorriso, le rughette sugli occhi, il polpaccio da paura, mai una parola fuori posto, record battuti, sogni inseguiti. Esserci sempre, nei giorni difficili, nei giorni di gioia. Due destini che si uniscono. L'Inter e Zanetti chiudono un capitolo bellissimo e indimentabile della loro storia comune. Ne sta per cominciare un altro.