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Zarate, il ritratto di un genio normale

Questo il ritratto che la Gazzetta dello Sport dipinge intorno alla figura del neoinerazzurro Mauro Zarate. Fenomeno; no, normale. Unico, geniale; no, pigro e indolente, più un peso che una risorsa. Uno che col pallone fa quello che vuole; no, un...

Lorenzo Roca

Questo il ritratto che la Gazzetta dello Sport dipinge intorno alla figura del neoinerazzurro Mauro Zarate.

Fenomeno; no, normale. Unico, geniale; no, pigro e indolente, più un peso che una risorsa. Uno che col pallone fa quello che vuole;no, un "veneziano". Mauro Zarate è nato per dividere. Cresciuto con i crismi del fuoriclasse (campione d’Argentina a 16 anni col Velez Sarsfield, capocannoniere a 18, il più giovane nella storia del campionato argentino), finora i risultati non sono stati all’altezza delle premesse. Ha comunque vinto (un Mondiale Under 20 con l’Argentina; una Coppa Italia ed una Supercoppa italiana con la Lazio), ma la consacrazione non è mai arrivata. E il suo grande sogno (giocare nella Nazionale Argentina) non si è avverato.L’Inter è l’occasione della vita. In nerazzurro avrà fuoriclasse con cui dialogare (che alla Lazio lamentava di non avere). E non avrà compagni invidiosi della sua popolarità (il motivo, secondo lui, per cui è finito ai margini della Lazio). Ma non avrà neppure alibi. A Roma i tifosi gli hanno perdonato tutto, a Milano ciò non accadrà. Dovrà imparare a rigare dritto nello spogliatoio. Cosa che, soprattutto nell’ultimo anno, alla Lazio non è successa. In questo ambito saranno molto d'aiuto i "senatori" argentini Zanetti, Samuel e Cambiasso. Il carattere è il grosso punto interrogativo che pende su Maurito. Le qualità tecniche non si discutono. Tecnica, dribbling e capacità di segnare sempre gol mai banali ne hanno fatto, specie nel primo anno laziale, uno dei giocatori più interessanti della Serie A. Tanto che su di lui si era mosso il Real Madrid. Poi però è arrivato l’appannamento. Di cui l’argentino dà la colpa a Reja e ad uno spogliatoio che, a suo dire, non l’hanno mai amato. Ma anche lui ci ha messo del suo, lasciandosi andare a livello fisico (si è presentato in ritiro 5 kg sovrappeso) e iniziando una certa involuzione tecnico-tattica. Nonostante tutto ciò ieri, alla notizia della sua cessione, la Roma laziale è scoppiata in lacrime. Perché Zarate è uno di quei giocatori nato per esaltare le folle. E vincere da solo le partite.All’Inter troverà l’habitat ideale per ricominciare a farlo. A patto di tenere a bada quel caratterino un po’ così e di non lasciarsiandare quando arriveranno le prime difficoltà. Non sarà solo. Lo aiuteranno la bella moglie Natalie e la bimba chesta per nascere.