le rivali

Chiappero se la prende con l’Inter: “Vediamo guardie nerazzurre. E per i passaporti…”

Alla conferenza stampa di Antonio Conte erano presenti anche i suoi avvocati e anche loro, uno ad uno, hanno preso parola. Quando è toccato all’avvocato Luigi Chiappero, nel bel mezzo della discussione, le luci sono state accese...

Eva A. Provenzano

Alla conferenza stampa di Antonio Conte erano presenti anche i suoi avvocati e anche loro, uno ad uno, hanno preso parola. Quando è toccato all'avvocato Luigi Chiappero, nel bel mezzo della discussione, le luci sono state accese sull'Inter (sempre lei). "Quando noi arriviamo a Roma e ci sono le guardie, crediamo che siano guardie con la divisa nerazzurra. Siamo sospettosi, lo siamo come lo eravamo nel 2001 quando c'è stata una questione passaporti per la quale nessuno ha mai pagato. E siamo sospettosi per il campionato 2005/2006 che ci è stato revocato anche se c'è una sentenza a Napoli che dice che il campionato non era stato irregolare. Nessuno della Federazione ha detto a noi juventini che ci avrebbero ridato il nostro scudetto, nonostante tutto, e veniamo poi a sapere che dovevano essere otto mesi per Conte, poi sono diventati dieci, così viene toccata anche la Champions. Cioè spiegatemi perchè? Forse perchè non sapevamo a chi dare il numero dieci e allora lo abbiamo dato a Conte. Ecco perché parliamo noi juventini, non perché siamo pazzi, ma perché ci sono cose che non tornano", dice il legale.

Sarà, noi vogliamo solo ricordare all'avvocato che Lele Oriali fu costretto a patteggiare sei mesi (così come Recoba) pur essendo all'oscuro di tutto, come ha poi rivelato Baldini, attuale dg della Roma. E ancora, dopo mesi dalla sentenza del tribunale di Napoli in primo grado, noi poveri mortali, non abbiamo capito per chi lavoravano i fautori - considerati colpevoli - 'del sistema'.