Costa (CorSera): «Dopo il fallimento Cassano il Milan riprova con Balo. Nonostante…»

Dalle pagine del Corriere della Sera di oggi, Fabio Monti analizza l'affare Balotelli razionalizzando la situazione e i precedenti del giocatore: «Lo sbarco in pompa magna di Mario Balotelli sul suolo patrio e la ressa all’ospedale di Busto Arsizio costituiscono la riprova, oltre che di un interesse mediatico spasmodico, del desiderio di novità che permeava parte del popolo milanista, finito in depressione dopo troppe settimane in compagnia di sedicenti campioni. Non si può comunque ignorare come un’altra consistente porzione del tifo rossonero sia concettualmente contraria all’arrivo di Supermario, non per questioni ideologiche (come l’imprinting nerazzurro della sua carriera) ma per la sua inaffidabilità di fondo. Un aspetto, questo relativo alla diffidenza di parte della tifoseria, da non sottovalutare visto che, oggettivamente, si stenta a comprendere che cosa abbia combinato di così sensazionale il nostro dal 28 giugno (Italia-Germania) ad oggi per meritare una valutazione di 20 milioni e la corte ossessiva del Milan. Tenuto conto che sulla scrivania di Adriano Galliani era da tempo in bella vista un dossier (ovviamente non incoraggiante) sulle abitudini del giovanotto, se ne evince che ora la palla passa al Milan, inteso come struttura societaria. Nonostante abbia clamorosamente perduto la scommessa-Cassano, il club rossonero appare il solo in grado di rinchiudere Supermario in una gabbia di regole condivise: a dispetto dei suoi 22 anni, questa per lui potrebbe infatti risultare l’ultima chiamata importante del Dio del calcio. Nota a margine: il ritorno a Milano di Balotelli non è stato indolore avendo provocato due «vittime» accertate (ed eccellenti) come Kakà e Pazzini. Dopo essere stato convinto a ridursi lo stipendio del 40% per fare il figliol prodigo, il primo è stato mollato al suo destino mentre in virtù della doppietta segnata al Bologna (20 gennaio) il Pazzo sembrava in una botte di ferro visto che un Adriano Galliani in piena euforia agonistica gli aveva garantito: «Non prendiamo attaccanti, puntiamo su di te». Pare però che l’abbraccio tra i due fosse un’idea di «Scherzi a parte».