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FPF, il Milan dichiara guerra alla Uefa: ricorso al Tas. Ma il deficit di Mr Li costerà un’altra sanzione

Il Milan ha scelto di ricorrere nuovamente al Tas per la sentenza della Uefa sul fair play finanziario

Redazione1908

Il Milan ha scelto di ricorrere nuovamente al Tas per la sentenza della Uefa sul fair play finanziario. I rossoneri, infatti, reputano la sentenza troppo pesante e per questo faranno nuovamente ricorso.

"Nyon, che gode di una capacità discrezionale piena, non ha scelto di patteggiare (il Settlement) ma ha deciso autonomamente, riproducendo la sentenza dell’estate scorsa e rinviando un’eventuale esclusione di tre anni. Il solo fatto che si riparli del più duro dei provvedimenti è considerato eccessivo.

Inoltre risanare il bilancio fino al limite consentito di un passivo di 30 milioni non è scontato per un club che parte da -126, che ne impegna almeno 70 nella gestione annuale e che ricomincia oggi un percorso virtuoso. Il deficit lasciato in eredità dalla gestione di Mr Li potrebbe inoltre essere sanzionato con un’ulteriore ammenda.

Una è già stata comminata: al club verranno trattenuti 12 milioni di profitti derivati dall’Europa League. La Uefa ha preteso tutto e subito, senza soddisfare la speranza della società di una multa dilazionata o legata al rispetto di paletti intermedi. Se il solo spettro di una futura non-ammissione alle coppe era esagerato, figuriamoci con due aggravanti: oltre alla multa il Milan non potrà registrare più di 21 giocatori alle competizioni Uefa 2019-’20 e 2020-’21", racconta oggi la Gazzetta dello Sport..

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