le rivali

Guai col fisco, la procura contesta a Kakà  l’elusione di 2mln di euro

Secondo le informazioni in possesso di Libero, l’accusa ritiene che tramite una società società interposta che gestiva le sue entrate, Kaká abbia pagato le tasse con un’aliquota minore di quella prevista: una fattispecie di quel che la...

Francesco Parrone

Secondo le informazioni in possesso di Libero, l’accusa ritiene che tramite una società società interposta che gestiva le sue entrate, Kaká abbia pagato le tasse con un’aliquota minore di quella prevista: una fattispecie di quel che la legge chiama abuso di diritto. Fatto sta che le indagini preliminari riguardano poi il fantasista, al quale come detto il 10 ottobre viene notificata la contestazione provvisoria di dichiarazione infedele.

Il contenzioso con l’Agenzia delle Entrate si sarebbe già concluso con un accordo tra le parti. La cosa in sé non libera automaticamente il 31enne fantasista dalla questione penale, che lo vede iscritto al registro degli indagati per dichiarazione infedele per gli anni 2008 e 2009 (al Milan aveva ingaggi di 9 milioni l’anno), gli ultimi trascorsi in Italia prima dei quattro a Madrid. Secondo quanto riferisce Libero, le cifre contestate all’asso brasiliano si aggirerebbero intorno ai 2 milioni di euro.

Kaká - che grazie alle nozze con la 26enne Caroline Celico è diventato anche cittadino italiano - non ha affatto risentito sul piano personale della vicissitudine giudiziaria. Chi l’ha sentito in merito alla faccenda lo descrive «tranquillo» e «determinato a chiudere la pratica il prima possibile». Il Pallone d’oro 2007, noto anche per la sua fede cristiana evangelica, avrebbe spiegato la volontà di fugare ogni dubbio sulla correttezza della sua condotta. Di certo, la grana giudiziaria non semplifica la sua stagione, né quella fin qui molto stentata del Milan.