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Juve, le proteste del sabato sera: in arrivo una stangata?

E’ praticamente inevitabile visti i precedenti. Sabato sera, allo Juventus Stadium, alla fine di Juventus-Genoa, è successo praticamente di tutto. Antonio Conte si è scagliato contro l’arbitro Guida per un presunto fallo di mano di...

Eva A. Provenzano

E' praticamente inevitabile visti i precedenti. Sabato sera, allo Juventus Stadium, alla fine di Juventus-Genoa, è successo praticamente di tutto. Antonio Conte si è scagliato contro l'arbitro Guida per un presunto fallo di mano di Granqvist in area rossoblù non assegnato all'ultimo minuto. Più volte il tecnico bianconero ha urlato in faccia al direttore di gara: "vergogna, vergognatevi".

Sono attese per oggi le decisioni del giudice sportivo Tosel e sono previste almeno due giornate di sospensione per il titolare della panchina bianconera. Un ritorno nei box di Sky dopo la squalifica di quattro mesi dovuta alle sentenze sportive sul calcioscommesse. Oltre all'atteggiamento aggressivo in campo ci sono poi le parole pronunciate ai microfoni dei giornalisti a fine partita: "L'arbitro mi ha detto che non se l'è sentita di fischiare il rigore". Versione smentita dal fischietto diretto interessato.

C'è da valutare anche la posizione di Marotta che ha si è soffermano sulla provenienza del fischietto dicendo che 'senza malafede' poteva comunque essere "in difficoltà" perché giovane: "E' della provincia di Napoli e non dovrebbe venire ad arbitrare la Juve". Sarà deferimento? Pure i giocatori bianconeri hanno protestano con veemenza. Vucinic, Bonucci, Storari erano tra i più agitati. Sul campo c'era anche Chiellini a dire la sua, lui che non era nemmeno convocato per infortunio. Anche Nedved rischia per proteste. 

Impossibile che non arrivi nessuna sanzione per la squadra di Torino dato il metro di giudizio utilizzato dallo stesso giudice nei confronti dell'Inter: Stramaccioni fuori un turno per un 'vergogna' a bordo campo, due giornate a Ranocchia per lo stesso motivo, due a Guarin per uno sguardo considerato atteggiamento aggressivo e due a Cassano per proteste considerate 'frasi ingiuriose'.