Il Corriere dello Sport oggi fa un bilancio della prima parte di stagione dell'Inter di Simone Inzaghi. Tra Serie A e Champions League, ecco i grandi meriti dell'allenatore nerazzurro.


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Ottavi Champions, riecco Lautaro e ora test derby: sprint Inter, Napoli nel mirino
"Meglio di così… Vero che resta la macchia della Supercoppa (soprattutto per aver sprecato il doppio vantaggio), ma a fine gennaio, a prima fase di Champions conclusa, è difficile fare appunti o contestazioni alla stagione nerazzurra. Tanto per cominciare, l’Inter è l’unica italiana qualificata direttamente agli ottavi della massima competizione continentale. E l'ambizione è quella di andare fino in fondo, non certo di fare la comparsa, tanto che nessuno si è nascosto in questo senso. In campionato, Lautaro e soci sono sì al secondo posto, ma con una partita da recuperare e quindi a portata di aggancio al Napoli. Per di più, il ritmo degli Inzaghi Boys non è nemmeno così distante da quello tenuto lo scorso anno: oggi, infatti, la media punti a partita è di 2,38 mentre allora era di 2,57. In aggiunta, c’è la Coppa Italia, con il quarto di finale da giocare con la Lazio, a differenza di un anno fa quando c’era stata l’eliminazione agli ottavi. Insomma, Inzaghi si trova nella condizione ideale per lanciare la sua primavera.
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Inter in crescita
—Sarà un pizzico anticipata, perché febbraio, con tanti scontri diretti e il big-match con il Napoli in calendario il 2 marzo, potrebbe già dare diverse risposte su quello che potrà accadere. Intanto, però, l’Inter si è risparmiata un doppio impegno supplementare in Champions, preservando tutte le energie per l’inseguimento del Napoli, con l’opportunità di infilare pure due settimane intere di lavoro. Certo Conte e i suoi uomini giocheranno comunque meno. La truppa nerazzurra, però, sembra in crescita dal punto di vista atletico. Se fino ad un paio di settimane, la squadra sembrava poco brillante, faticando a tenere alta l’intensità per 90, il modo in cui sono state sbrigate le pratiche Lecce e soprattutto Monaco lascia intendere che la gamba è tornata girare a pieno ritmo.
Verifica derby
—Del resto, la grande certezza interista è un gioco consolidato e una precisa e forte identità di squadra. Spesso e volentieri sono fattori sufficienti per vincere la partite. Tuttavia, quando i nerazzurri riescono a mettere in moto i propri meccanismi ad alta velocità, alzando, al contempo, il livello di aggressività, allora riuscire a resistere a quella forza d’urto diventa impossibile o quasi. Ecco, nelle ultime uscite, l’Inter si è messa proprio quel tipo di abito. Ne hanno fatto le spese, appunto, il Lecce e, soprattutto, il Monaco, letteralmente annichilito. Ma se solo tre indizi fanno una prova, allora il derby di domenica sarà la cartina di tornasole. Ancora di più dopo le due sconfitte nelle stracittadine precedenti. In quelle sfide, infatti, l’Inter è state vera Inter solo per pochi tratti. E stavolta non può davvero permetterselo.
Riecco il fattore Lautaro
—A dare ulteriore sostanza ai propositi nerazzurri, peraltro, c’è un Lautaro completamente ritrovato. Ci ha messo quasi mezza stagione per tornare implacabile. Ma, con l’inizio del 2025, è di nuovo una macchina da gol. Attenzione, segnare per l’Inter non è mai stato un problema. Talvolta, però, l’enorme volume di gioco non è stato capitalizzato a dovere, tanto che è accaduto di pagare dazio. Ecco, con il Toro delle ultime uscite (9 centri in 9 gare, a segno da 5 partite consecutive), la sensazione è che questi problemi possano ridimensionarsi sensibilmente. E così anche la primavera nerazzurra potrà definitivamente fiorire...", si legge.
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