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Ultras, ora tocca alla giustizia sportiva. Indagini in Procura Figc, squalifiche? Serve tempo

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L'inchiesta sugli ultras e sul coinvolgimento di club e giocatori va avanti. Da ieri il fascicolo è arrivato alla Procura della Figc
Andrea Della Sala Redattore 

L'inchiesta sugli ultras e sul coinvolgimento di club e giocatori va avanti. Da ieri il fascicolo è arrivato alla Procura della Figc, per eventuali inibizioni o squalifiche servirà tempo.

"Adesso si è mossa ufficialmente anche la giustizia sportiva: è stato aperto il fascicolo sul caso ultras di Inter e Milan. L’inchiesta “Doppia Curva” portata avanti dalla Procura di Milano si arricchisce così di un nuovo filone che potrebbe avere conseguenze sui due club e i loro tesserati. Ieri mattina il Procuratore federale Giuseppe Chinè ha ricevuto gli atti dell’indagine milanese, atti che aveva chiesto il primo ottobre - subito dopo i primi arresti (19 le persone fermate finora) - ma che i magistrati hanno preferito inviare in via Campania, la sede della Procura Figc non distante da via Allegri, soltanto adesso, completi di tutti gli interrogatori e le intercettazioni raccolti finora. Si tratta di circa 12 mila pagine, un mare di informazioni, che Chinè e il suo pool hanno iniziato a studiare già ieri pomeriggio.


Servirà parecchio tempo prima di sapere se ci sono gli estremi per il deferimento di uno o più tesserati coinvolti. E soltanto una volta terminata l’attenta lettura degli atti Chinè potrà avere contezza delle ipotesi accusatorie formulabili secondo il Codice di Giustizia Sportiva. Bisogna capire non solo i termini dell’illecito, ma anche chi li avrebbe commessi, visto che le sanzioni per responsabilità oggettiva sono inferiori a quelle per responsabilità diretta, che si configurano quando sono coinvolti presidenti o ad", riporta La Gazzetta dello Sport.

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"Finora abbiamo la certezza degli interrogatori come persone informate sui fatti (non indagati) di Simone Inzaghi, Hakan Calhanoglu, Davide Calabria, Javier Zanetti e Giorgio Furlani. Chinè dovrà chiarire nel dettaglio la reale natura delle relazioni tra tesserati e ultras per verificare la presenza di eventuali violazioni. Nel Codice di Giustizia Sportiva della Figc, al comma 10 dell’articolo 25, si legge infatti: «È fatto divieto di avere rapporti con esponenti di gruppi o gruppi di sostenitori che non facciano parte di associazioni convenzionate (ovvero “validate dalla Federazione”, ndr) con le società». Sanzioni possibili: inibizioni/squalifiche e multe.

C’è poi il comma 1 dello stesso articolo: «Alla società è fatto divieto di contribuire, con interventi finanziari o con altre utilità, alla costituzione e al mantenimento di gruppi organizzati e non organizzati di propri sostenitori, salvo quanto previsto dalla legislazione statale vigente». Sanzioni possibili: multe da 10mila a 50mila euro. Il diritto sportivo prevede però che se i tesserati hanno tenuto condotte illecite, le società ne rispondono ai sensi del famoso articolo 6 dello stesso Codice sulla responsabilità (diretta o oggettiva, in base a chi commette la violazione) dei club. Sanzioni previste: dalla multa alla penalizzazione di punti. E ieri il ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi è andato oltre, citando il «mancato rispetto dei principi di lealtà, correttezza e probità» declinati nell’articolo 4, anche in questo caso con il rischio penalizzazione. Nel 2017 per i rapporti della Juventus con gli ultras della Curva Sud Andrea Agnelli venne multato per 100 mila euro e il club per 600 (e un turno di chiusura alla Sud). L’allora procuratore Pecoraro chiese 30 mesi (poi tolti) per Agnelli e nessun punto di penalizzazione", aggiunge il quotidiano.

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