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Handanovic: “Gruppo unito, merito di Spalletti e dei ragazzi. Nagatomo? Canta. Il Var …”

Il portiere nerazzurro si è raccontato durante il format Drive Inter

Sabine Bertagna

Samir Handanovic, portiere nerazzurro, ha da poco prolungato il suo contratto con l'Inter. Un atto di reciproca fiducia, che con l'arrivo di Spalletti in estate ha trovato ulteriore conferma. Il portiere nerazzurro si è raccontato durante il format Drive Inter ai microfoni di Inter TV:

Scacchi - Nasce dalla mia famiglia, mi incuriosisce a livello di testa. Che livello si può raggiungere. Chi è l'alfiere? Qualcuno che fa diagonali, Santon. La torre? Skriniar. La regina? Borja Valero. Il cavallo? Perisic, il cavallo pazzo. HA una forza di un cavallo che va su e torna.

I primi passi - Ho iniziato guardando mio cugino. Ho incominciato a giocare per divertirmi, quando avevo 10 anni andavo a vedere lui che era più grande. Poi è nata la passione e sono andato in porta. Solo a calcio a 5 giocavo fuori. Lui ha giocato a Mantova, Empoli e poi è tornato a Maribor con cui ha giocato CL ed EL.

Italia - Arrivavo dalla Slovenia, serie B. Poi ho fatto un provino all'_Udoinese e mi hanno preso. Nel 2004/05 c'era Spalletti ero il secondo portiere. Siamo arrivati quarti, prima qualificazione in CL. Poi sono andato in Treviso per giocare, dopo Calciopoli ci siamo trovati in serie A. Ho perso il posto un po' per colpa mia, ma l'esperienza mi è servita. Poi a gennaio sono andato alla Lazio a fare il terzo portiere dietro Ballotta e Peruzzi. Mio padre ha l'età di Ballotta. Mi sono allenato con loro, è stato bello anche se non giocavo. Calcisticamente non è andata bene, ma io ho finito gli esami di maturità.

Espulso alla prima partita - Ho causato un rigore, da ultimo uomo. De Michele ha parato il rigore. A Rimini sono andato in serie B con un presidente molto ambizioso che ha fatto una squadra forte. C'erano la Juve, il Genoa e il Napoli. A gennaio eravamo primi. In tanti ci siamo ritrovati in serie A: Matri, Baccin, Moscardelli. Un bel gruppo. Lì ho giocato 41 partite. Mi è servito per credere in me stesso e mi ha dato la giusta fiducia. Sono tornato all'Udinese e lì ho sempre giocato per 5 anni finché non mi ha preso l'Inter.

Inter - Era un obiettivo. Udinese ha sempre fatto grandi vendite, il passo successivo era andare in un grande club. Bandiera? Qui sto bene e abbiamo tutto a disposizione per fare risultati e per riportare l'Inter dove merita. Resto per sempre? Vediamo.

Gruppo unito - Spalletti? Sì è molto merito suo, ma anche dei ragazzi. Abbiamo ottimi calciatori e ragazzi a posto, normali. Questo serve al gruppo per non uscire dalle righe. Ogni tanto succede, ma nel lungo è molto importante.

Farsi sentire dai compagni - Tante volte urli e non ti sentono neanche. Quando guardi il pallone, i compagni, sai dove devono stare. Guardi le posizioni. Provo a farmi sentire.

Social - Ho aperto ultimamente un profilo Instagram, senza esagerare. Adesso mi piace. Guardo i miei compagni, si scherza. Avevo dei pregiudizi, ma adesso mi piace.

Super parate - Ti caricano. Quando sai che hai fatto una cosa importante per te, lo senti subito. In questo caso ti esaltano. Non sono un eroe, non mi sento. Ci credo poco agli eroi. Ho più soprannomi, Batman me l'ha dato Scarpini e Sarma è come mi chiamano in Slovenia. Mi piaceva Julio Cesar, ha fatto anni importanti e ha contribuito con le sue parate.

Ritiro - Sono in stanza con Nagatomo. Fa un po' di tutto. Guarda internet, alle 11 fa stretching e canta. Canta molto bene, ha voce. Io non capisco niente. E' un buon compagno ci troviamo sempre d'accordo sulle cose da fare, con lui si può far tutto. Russa? No. Magari russo io. Io mi sveglio di solito prima di lui.

Scherzi? Mi piace farli ma nel giusto ambito e nei giusti tempi. Nello spogliatoio non organizzo gli scherzi, ma aiuto a farli.

Hobby - Ho bambini, che non sono proprio hobby. Siamo a casa in famiglia. Se sono da solo a casa gioco a scacchi su internet, leggo prima di dormire, guardo serie tv. Mi piace guardare serie tv su Netfix, l'ultima che ho visto è Peaky Blinders. Ne ho viste tante. In viaggio sono serie passatempo. 

Macchine -  Non me ne intendo. Mi piacciono, mi piaceva aiutare mio padre che vendeva auto usate. Se non avessi fatto sport probabilmente avrei lavorato con lui.

Var - A me piace, ma toglie un po' di emozione. E' cosa buona ma devono cambiare le tempistiche. Si perde un po' di emozione. Ma in Italia dove si vive di polemica è giusto usarla. Io sono a favore. 

Musica -  In radio ascolto musiche moderne, che ti danno l'idea di essere giovane. O musica slava. Idoli musicali non ne ho. Non canto, meglio di no. Non sono intonato.

Chi porterei in un viaggio? Robert De Niro, mi piace come attore. O uno scacchista famoso. Gente estroversa.

(Inter TV)

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