FC Inter 1908
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Vecchi: “La squadra si è lasciata guidare, a chi arriva lascio un gruppo. Su Gabigol…”

Le parole dell'allenatore nerazzurro dalla sala stampa del Meazza dove c'era anche FCINTER1908.IT

Eva A. Provenzano

E' stata la sua seconda partita sulla panchina della prima squadra, ma con la sosta al suo posto arriverà - nelle prossime ore - il nuovo allenatore dell'Inter. Stefano Vecchi tornerà a guidare la Primavera nerazzurra dopo aver traghettato la nave interista in mezzo al mare in piena tempesta. A Southampton era stata sconfitta per due a uno, in campionato contro il Crotone

Dopo la gara il mister si è confrontato con i giornalisti nella sala stampa. C'eravamo anche noi di FCINTER1908.IT e vi riportiamo le sue parole:

FCINTER1908 - Cosa si porterà dietro di questa esperienza in prima squadra e se vuole lasciare un messaggio in segreteria all’allenatore che arriverà dopo di lei...

Mi porto via una vittoria in Serie A e non è poco una grande esperienza, sono stati cinque giorni di grande emozione e grande lavoro,. Ringrazio il mio staff e quello della prima squadra. Ringrazio i giocatori perché si sono messi a nostra disposizione, si sono lasciati guidare ed è una grande soddisfazione perché questo significa che le cose che dicevamo venivano accettate perché ritenute giuste.

-Avere un attaccante vero vicino a Icardi può essere la scelta del futuro?

Può incidere un po’ tutto, l'aspetto fisico sicuramente, contro una squadra ultima in classifica. Ci sono altre squadre in Serie A che stanno facendo peggio del Crotone: la condizione fisica è importante e migliorabile, ma non è l’unico aspetto. Anche oggi nel primo tempo abbiamo avuto qualche problema nella gestione della palla. Se non c’è sempre la testa giusta le qualità non sempre vengono fuori, Il problema è trovare l’equilibrio. Bene o male anche quando è entrato Eder l’equilibrio c’è stato. C’è stato sacrificio da parte di tutti, anche gli esterni hanno aiutato. C’è stata collaborazione e questo permette di giocare con due attaccanti.

-Poggiare sulla destra era quello che volevate e chi è stato dei giocatori che ti è stato più vicino?

Il fatto di forzare il gioco a destra è perché loro in mezzo hanno di solito un giocatore offensivo, oggi Palladino. Abbiamo abbassato Brozovic per concederci lo spazio del cross: l’idea era quella di forzare e poi trovare Perisic nell’uno contro uno nell’altra parte. Non sono presuntuoso, mi sono messo nei panni di qualcuno che doveva aiutare e non che doveva aiutare. I giocatori di esperienza, tutti hanno dato grande disponibilità si sono consegnati. Chi arriverà potrà trovare veramente una squadra. Ci siamo ringraziati a vicenda e ci ritroviamo, magari mi  regalano una maglia.

Cosa si porta via e cosa lascia?

Mi porto via il gol di Perisic che ha liberato un ambiente che poteva diventare immeritatamente complicato. Meritava di andare in vantaggio prima contro una squadra tosta e organizzata. Cosa si lascia a chi arriva? Tre punti e un gruppo: mi auguro che possano continuarsi a darsi una mano. Questa squadra a volte vive di individualità e mi auguro che chi arrivi trovi una squadra che si sacrifica e prima o poi così, soffrendo assieme il risultato arriva.

-Quanto sente suo questo successo e cosa ha detto ai suoi ragazzi nell’intervallo?

Meglio che non te lo dico. (sorride.ndr) Credo che ho messo a disposizione quello che so e quello che credo debba fare una squadra. Ho visto un gruppo che va in campo organizzato, sono stati tutti molto bravi.

-Come ha visto Gabigol?

Gabigol è un ragazzo che ha potenzialità enomi, è arrivato in un modo diverso, ha bisogno di lavorare ed ambientarsi e all’Inter non è facile. Per vincere abbiamo dovuto mettere in campo un nazionale italiano e Jovetic.

- Il gol di D'Ambrosio era regolare, magari la partita finiva prima...

Queste gare di solite è meglio sbloccarle subito. Diciamo che è andata bene così. Mi han detto che era valido il gol di D’Ambrosio, queste gare cambiano quando le sblocchi. Siamo stati perfetti a non prendere ripartenze. 

(Fonte: FCINTER1908.IT, dal Meazza Eva A. Provenzano e Andrea Della Sala)