Cristian Chivu, nuovo allenatore dell'Inter Primavera, ha parlato ai microfoni di Inter TV nel giorno del primo allenamento stagionale della squadra: "Ho cercato sempre di imparare qualcosa da tutti, anche perchè fisicamente non sono mai stato un fenomeno. Ho avuto sempre dei problemi ovunque ho giocato, che poi mi hanno costretto sempre a rimanere qualche partita fuori. La mia carriera l'ho costruita con la testa, ho cercato di vedere il calcio in maniera diversa e di adattare quello che era il mio gioco a quello che riuscivo a fare. Determinate cose non le riuscivo a fare, ogni volta che provavo ad andare oltre il mio limite mi facevo male. Non sono stato fortunato con i traumi subiti.
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Inter Primavera, Chivu: “Mia carriera costruita con la testa. Il mio gioco…”
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Siccome avevo questo modo di pensare il calcio ho cercato sempre di apprendere qualcosa da ogni allenatore che ho avuto nella mia carriera: sono tutti diversi uno dall'altro, poi ovvio che ci sono allenatori che cercano di trasmettere qualcosa dal punto di vista dell'agonismo, della cattiveria, della voglia di vincere. Poi se giochi in determinate squadre l'obiettivo è sempre quello di vincere, ma ognuno lo fa in una maniera diversa: c'è chi gestisce di più, chi lavora di più sul campo, chi lascia più spazio alla personalità del giocatore. Ho imparato da tutti, ma soprattutto da mio papà, che faceva l'allenatore a livelli minori: vedere lui tornare a casa, preparare gli schemi e l'allenamento del giorno dopo, fare quel processo su come migliorare la squadra, mi ha insegnato tanto. Ho visto la sua passione".
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