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Pizzigoni (GdS): “Esclusione BONAZZOLI dal Mondiale U17 decisione “federale”. Sacchi…”

In una lunga intervista (rilasciata ad Aguante Futbol) dedicata al Mondiale U17 e ai giovani che si sono messi in risalto in questa competizione, il giornalista della Gazzetta dello Sport Carlo Pizzigoni, è tornato su quella mancata convocazione...

Sabine Bertagna

In una lunga intervista (rilasciata ad Aguante Futbol) dedicata al Mondiale U17 e ai giovani che si sono messi in risalto in questa competizione, il giornalista della Gazzetta dello Sport Carlo Pizzigoni, è tornato su quella mancata convocazione che aveva fatto tanto discutere. L'assenza del nerazzurro Federico Bonazzoli, lasciato a casa dal ct Zoratto.

Caso Bonazzoli. L’attaccante dell’Inter è stato escluso a sorpresa dal CT Zoratto ed è difficile credere si sia trattato soltanto di una scelta tecnica...No, non si tratta assolutamente di una scelta tecnica, ma di una decisione presa a livello federale. Ovviamente l’esclusione di Bonazzoli mi ha colpito molto, perché stiamo parlando di quello che a mio avviso è il miglior under-17 italiano: un talento che meriterebbe già di giocare qualche spezzone in prima squadra.

In questa competizione l’Italia ha espresso un gioco carente, improntato sulla solidità e sull’ordine tattico. E' accettabile che una squadra giovanile punti innanzitutto al risultato, dimenticandosi della qualità del gioco?No, soprattutto se questo va in aperto conflitto con quanto dichiarato dal coordinatore tecnico delle Nazionali giovanili Arrigo Sacchi, che nel suo “manifesto” parlava apertamente dell’importanza delle prestazioni rispetti al risultato.In ogni caso, vorrei fare una premessa: il Mondiale U-17 è la prima competizione di un certo livello che questi ragazzi affrontano, quindi è impossibile quanto ingiusto nei loro confronti dare giudizi trancianti. Proprio per questo motivo tendo a preferire le competizioni under-20, perché i giocatori si conoscono, hanno già esperienze significative ed è possibile iniziare a giudicare e valutare. Tuttavia l’Italia U-17 ha espresso un gioco insufficiente, mettendo in campo lo stesso modulo sia all’Europeo che al Mondiale, costringendo molti giocatori ad adattarsi a ruoli e compiti poco nelle loro corde. La mia idea è che a questo livello i ragazzi debbano innanzitutto essere liberi di giocare. Prendiamo la Nigeria: nel corso di tutto il torneo i ragazzi di Manu Garba hanno dato l’impressione di divertirsi, hanno espresso un calcio “felice” e propositivo, commettendo diversi errori, ma interpretando il gioco per ciò che dovrebbe essere a livello giovanile. L’Italia invece era una squadra bloccata, in cui ognuno giocava con il freno a mano tirato.