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Adani: “Dalmat all’Inter uno dei più forti. Morfeo? Talento clamoroso. Era l’unico che…”

L'ex difensore dell'Inter ha parlato di alcuni giocatori secondo lui sottovalutati

Andrea Della Sala

Lele Adani è sicuramente uno dei commentatori più stimati. L'opinionista di Sky Sport ha detto la sua al Corriere dello Sport su alcuni calciatori secondo lui speciali:

La Nazionale, Inter, Fiorentina, Brescia, tante altre. Il calciatore più forte con cui hai giocato? 

«Dalmat nell’Inter era uno dei più forti, ma ha fatto poco o nulla in relazione alle sue capacità. Morfeo era un talento clamoroso. L’unico che lanciava calcolando l’intensità e la direzione del vento». 

 

Il più grande italiano in assoluto? 

«Meazza per quello che mi raccontava mio padre. I filmati mi dicono di Rivera. La capacità di strabiliare, Baggio. Ma chi ha unito i due mondi nel mio ruolo è Paolo Maldini». 

 

Calciatori pensanti. 

«Daniele De Rossi su tutti. Per distacco. C’è lui e poi ci sono i calciatori. Non riesce ad essere banale nemmeno se s’impegna. Se ne frega delle conseguenze. La sua capacità d’amare non conosce compromessi. Non è ruffiano e non fa niente per cercarsi una vita facile. E’ il giusto che lo attrae. Un vero uomo d’onore». 

 

Diventerà un grandissimo allenatore. 

«Questo non so dirtelo. La fortuna di un allenatore dipende da troppe variabili. Dipenderà molto dalla sua capacità d’incanalare il sentimento nelle scelte giuste. Lui lo saprà fare. E’ troppo intelligente. Daniele sulla panchina della Roma sarebbe il coronamento di una storia bellissima. Vedrei meravigliosamente anche un Bielsa sulla panchina giallorossa». 

 

L’allenatore del prossimo futuro. 

«De Zerbi. Ha tutto. Strategia e condivisione. Poche settimane fa eravamo insieme qua in giro per Bologna a camminare e a parlare di tutto, di calcio ma anche di vita, di dolore, di equilibri difficili da raggiungere». 

 

La virtù di De Zerbi? 

«Non è un talebano, come si crede. E’ un uomo vero. Si confronta con lealtà con i giocatori. Il Guardiola che si alza di notte e, in preda a una visione, chiama Messi: “Dobbiamo inventarci il falso centravanti.”, insegna. Può essere Messi o Berardi, il concetto non cambia». 

 

L’allenatore esemplare secondo Adani. 

«Un capofamiglia che sa farsi amare. Ascolta i ragazzi che hanno giocato con Mourinho. Ne parlano tutti benissimo. E sai perché? Mourinho è uno di quegli allenatori che ti porta a guardarti dentro, uno che riconosce e rispetta la tua storia». 

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