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Adani: “Mancini mi voleva vice all’Inter. Allegri? Non ce l’ho con lui ma…”

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Le parole dell'ex calciatore: "Non commento la finale? Quando il mister ti manda in panchina non si chiede mai perché"

Marco Astori

Daniele Adani, ex calciatore oggi commentatore per la Rai, ha concesso una lunga intervista ai microfoni del Corriere della Sera. Queste le sue parole.

La Rai non le farà commentare la finale dei Mondiali.

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«Mi hanno insegnato che quando il mister ti manda in panchina non si chiede mai perché».

La finalina per il terzo posto non è da Adani.

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«Non era previsto che commentassi la finale. Ho fatto 14 telecronache. Un’esperienza stupenda; già mi manca. Una grande spedizione: Donatella Scarnati, Alessandro Antinelli e tutti gli altri hanno fatto un lavoro straordinario».

Fabio Caressa le ricorda che un conto è commentare per gli appassionati di Sky, un altro per il pubblico generalista.

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«L’ho sentito dire anche in Rai. Ma pure il pubblico generalista è appassionato di calcio. Legga i messaggi che ricevo. Decine al giorno. Mi scrivono per ringraziare, commentare, chiedere aiuto…».

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L’attaccante più forte con cui lei abbia mai giocato?

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«Ronaldo Luis Nazario da Lima: faceva cose che non si erano mai viste fare a nessuno. Poi Batistuta. L’ho incontrato qui l’altro giorno, in un parcheggio. Ci siamo abbracciati. Aveva le caviglie a pezzi. Ora sta meglio, ha ripreso a camminare. Il calcio è anche sofferenza».

Balotelli è un bluff o un campione mancato?

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«Era fortissimo. Aveva tutto. Ma è difficile resistere sia all’amore che ti piove addosso, sia all’invidia. Tutti vorrebbero fare il calciatore; quasi nessuno ci riesce».

Lei aveva iniziato ad allenare.

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«Mancini mi chiese di fargli da vice all’Inter. Ma lavoravo già a Sky, e avevo dato la mia parola».

Perché con Sky è finita?

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«Non lo so. Non me l’hanno mai spiegato. Il rapporto prima si è raffreddato, poi si è interrotto».

Come nasce la sua passione per i calciatori sudamericani?

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«Ho sempre legato molto con loro. Lunghe serate in ritiro a parlare e a bere mate: Hernan “Valdanito” Crespo, El Pupi Zanetti, El Chino Recoba, Carlos “Colorado” Gamarra…».

Perché allora ce l’ha tanto con Allegri?

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«Non ce l’ho con Allegri. Per due volte ho interagito con lui, per due volte si è tolto l’auricolare e se n’è andato».

Cosa gli rimprovera?

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«Non si è evoluto. Lo farà, ne sono certo. Per ora, non mi piace come gioca e non mi piace come parla. Corto muso… Allegri non ha capito che il calcio contemporaneo deve dare emozioni».

Ma il mito del possesso palla è finito.

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«Il possesso è un mezzo, non un fine. Conta pressare, avanzare, calciare in porta»

 

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