Intervista esclusiva ai microfoni di LaLazioSiamoNoi per Luis Ruzzi, manager e procuratore di una vecchia conoscenza del calcio italiano e dell'Inter, Mauro Zarate. L'attaccante argentino ora è tornato in patria e con il suo Velez sta disputando un buon campionato, da capocannoniere del torneo (con 7 gol all'attivo) e da miglior assistman. Ruzzi ha concesso un'intervista a uno dei portali biancocelesti di riferimento, nel corso della quale - oltre a prendersela duramente con il presidente Lotito - ha parlato anche del periodo passato all'Inter dal suo assistito.
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Ag. Zarate. “All’Inter uno scandalo, si giocava il posto con Faraoni! E’ stato solo…”
Intervista esclusiva ai microfoni di LaLazioSiamoNoi per Luis Ruzzi, manager e procuratore di una vecchia conoscenza del calcio italiano e dell’Inter, Mauro Zarate. L’attaccante argentino ora è tornato in patria e con il suo Velez sta...
Si era parlato di un interesse di Genoa, Sampdoria e Milan per lui. C'è stata la possibilità di una permanenza in Italia, dopo le esperienze alla Lazio e all'Inter? "Lui voleva giocare solo a pallone ma in Italia ce l'aveva un po' con tutti. Tutto è crollato quando ha visto lo striscione dei tifosi laziali con scritto 'Zarate vattene'. Lui aveva scelto fortemente la Lazio, aveva rinunciato ai soldi, lo volevano in tanti ma ha preferito restare. In tre anni non ha mai giocato, l'Inter ha fatto solo un favore a Lotito con quel prestito, non aveva bisogno di Zarate perché aveva già Milito, Forlan, Sneijder e Pazzini. Zarate si giocava il posto di esterno sinistro con Nagatomo e Faraoni, una cosa scandalosa.La Federazione non è intervenuta, lo stesso Tommasi si è spaventato. Mauro ci è rimasto male, poi quello striscione dei laziali. Ha pianto tanto. Si è parlato di Genoa e Sampdoria ma quando scoprivano quanto guadagnava Zarate si allontanavano subito. Lui ha messo fine al suo rapporto con la Lazio. Si allenava da solo, giocando a calciotto con i cinquantenni del dopolavoro, abbandonato a se stesso, poi quello striscione gli ha dato il colpo di grazia. Lui ha voluto fortemente la LAzio, ha sfruttato la clausola di rescissione con il club del Qatar per venire nella Capitale. Lo voleva tutto il mondo: Manchester City, Inter, Real Madrid, chiunque. In quel momento 20 milioni di euro erano un prezzo ridicolo. Lui voleva una LAzio vincente, ha dato il cuore, ha trascinato il gruppo alla vittoria della Coppa Italia".
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