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Albertini: “Spavalderia e 2 punti in più, ma il Milan non deve fare calcoli”

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L'ex centrocampista rossonero dice la sua sulla corsa scudetto: "Il calendario? Partite toste per entrambe le squadre"

Fabio Alampi

Demetrio Albertini, ex centrocampista del Milan, in un'intervista concessa al Corriere della Sera ha parlato della corsa scudetto: "A questo punto è fondamentale la consapevolezza nei propri mezzi. Nelle gare rimanenti i rossoneri devono scendere in campo senza paura, e soprattutto senza pensare all'obiettivo finale. Devono credere in se stessi e convincersi che se sono primi ora hanno le qualità per esserlo fino alla fine".

A parte i due punti di vantaggio, su quale leva occorre puntare?

"Premesso che due lunghezze in più in questa fase del cammino non sono poche, penso che il Milan debba valorizzare quei pregi che ha evidenziato finora, su tutti la spavalderia. Deve scendere in campo senza far calcoli, con incoscienza. Come se ogni sfida fosse una gara senza appello. In tante occasioni i giocatori hanno già dimostrato di avere questa mentalità: con la Lazio Tonali ha segnato nel recupero, Leao alla Fiorentina all'82'".

Il giocatore che a suo avviso farà la differenza?

"Mi auguro che sia Ibrahimovic".

Cosa gli consiglia per il futuro?

"Se il suo fisico lo asseconda, perché non provare a giocare ancora? In fin dei conti ci si può sentire protagonisti ed essere incisivi anche con un minutaggio inferiore".

Buffon, Meret, Radu, Terracciano: le papere dei portieri sono figlie della moda legata alla costruzione dal basso?

"Secondo me sono errori, punto. Ci si ricorda di certi svarioni perché sono gli ultimi che abbiamo visto. Quante volte Buffon ha giocato con i piedi senza sbagliare?".

Ai fini della classifica finale quanto peseranno le difficoltà legate ai calendari delle due squadre?

"Saranno partite toste per entrambe le squadre. Vorrei ricordare che il calcio è, fra gli sport di gruppo, la disciplina meno ripetitiva e più soggetta ad imprevedibilità".

Che significato avrebbe per il Milan uno scudetto insperato a inizio stagione?

"Chi l'ha detto che i dirigenti non lo avevano indicato come un traguardo da centrare? I critici forse non lo avevano inserito in pole nelle griglie di partenza ma se il Milan da due anni e mezzo ha uno standard di rendimento altissimo ed è nelle prime posizioni non capisco perché a ragione non pianifichi di vincere il titolo".

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