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RIDIMENSIONAMENTO?

Amadeus: “Inzaghi? Non me l’aspettavo, molto preoccupato. Un chiaro segnale di…”

Amadeus: “Inzaghi? Non me l’aspettavo, molto preoccupato. Un chiaro segnale di…”

Sorpresa e preoccupazione da parte del noto conduttore a proposito del futuro dell'Inter, che ha scelto Simone Inzaghi come successore di Antonio Conte.

Redazione1908

"Non me lo aspettavo e devo dire che sono molto preoccupato. Nulla da dire su Inzaghi, che ha dimostrato con la Lazio di essere un ottimo allenatore, quindi non discuto le capacità tecniche, ma credo che questa situazione abbia fatto arrabbiare tutti, sia i laziali che gli interisti". Con queste parole amare Amadeus ha commentato, in un'intervista ai microfoni di Adnkronos, l'arrivo di Simone Inzaghi sulla panchina dell'Inter. Pesa l'addio di Antonio Conte."Nessun interista si aspettava l'arrivo di Inzaghi soprattutto dopo il colpo dell'andata via di Conte. Noi abbiamo sofferto dieci lunghi interminabili anni prima di vincere qualcosa. Il senso di avere un allenatore che ha certamente meno esperienza di Conte, e questo non lo dico io ma i curricula, è un chiaro segnale di ridimensionamento, che porterebbe l'Inter al rischio di non vincere niente nei prossimi dieci anni".

Amadeus: “Inzaghi? Non me l’aspettavo, molto preoccupato. Un chiaro segnale di…”

Ridimensionamento?

"Ovviamente io mi auguro di essere smentito, ma certamente la pressione che avrà adesso Inzaghi sarà difficile da gestire, perché non arriva un allenatore che ha conquistato trofei in Europa e nel mondo. Arriva un allenatore molto bravo ma che deve ancora dimostrare di saper vincere ad altissimi livelli. Quello che ha fatto con la Lazio è sicuramente qualcosa di spettacolare, ma non si può paragonare il palmares di Simone Inzaghi a quello di Antonio Conte. E viene ad allenare l'Inter, non una squadra qualunque", ha aggiunto il popolare conduttore interista sfegatato. "Come ha detto Conte, adesso l'Inter si trova dove deve essere. E' una squadra che deve lottare per lo scudetto ogni anno, non può lottare per tentare di arrivare in Europa League o per sperare di arrivare in Champions per il rotto della cuffia. Oggi questo l'interista non lo accetta più. Il segnale che viene dato ai tifosi è 'c'è da pazientare ancora'. Io mi auguro fortissimamente di sbagliarmi, e quindi di poter dire che ho ragionato da tifoso e non da competente. Ma da tifoso, come lo pensano tutti gli interisti, siamo preoccupati per usare un eufemismo. Arrabbiati gli interisti e arrabbiati i laziali. Da interista, in più, c'è l'aggravante di Mourinho su un'altra panchina nello stesso anni in cui noi cambiamo l'allenatore. Siamo destinati a soffrire".

(Adnkronos)

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